domenica 8 dicembre 2013

Senza di lui non ce l'avrei mai fatta

Non è come sembra, non sto parlando di una persona, non mi riferisco ad un uomo anche perchè il mio ha preso il volo durante l'attesa della diagnosi del tumore. No, si tratta invece del mio pelosetto Maypo, un micetto delizioso di 3 anni e mezzo. E' apparso nella mia vita nell'agosto del 2010, aveva appena 2 mesi, una zampina rotta e da subito ha cominciato ad evidenziare problematiche all'apparato urinario. Insomma un gattino malato. All'inizio non mi fu chiaro il motivo del suo arrivo misterioso, un miagolio insistente appena fuori dal podere dove abito, ma pochi mesi dopo già era lì con me a supportarmi e farmi coraggio durante uno stalking durato quasi un anno. Cominciai a sentire che la sua comparsa non era stata casuale e, pur non essendo credente, la percezione che ho sempre avuto nei suoi confronti è quella di un piccolo angelo protettore arrivato per vegliare su di me.
E io su di lui. Sì, perchè già nella prima primavera passata insieme ha rischiato la vita per un blocco urinario e lo riacciuffai appena in tempo. Da lì, pur essendo già unitissimi, ci siamo avvicinati sempre di più.
L'idillio si è per un certo tempo leggermente incrinato per un compagno decisamente poco amante degli animali o per lo meno solo a parole. Mi viene il groppo alla gola a ripensare a tutte le volte che Maypo mi guardava stupito e non capiva, non capiva perchè certe cose, come lo stare in collo a me la sera per guardare un film o gironzolare per casa per sentire la mia presenza, non le poteva più fare perchè a lui non piacevano. Non capiva perchè si ritrovava fuori dal podere perchè qualcun altro sosteneva che lui avesse voglia di uscire. Maypo tutta questa voglia di uscire non ce l'ha mai avuta, è sempre stato un gatto molto casalingo nonostante io viva in campagna. Ma più. Mai più davvero. Maypo per me è come un figlio e non c'è compagno che regga. Su queste cose non si negozia, come del resto non si negozia sull'avere o meno un figlio. O lo si vuole entrambi oppure ognuno per la sua strada.
Adesso tra noi è di nuovo come prima. Anzi, molto molto più bello perchè nel frattempo io mi sono ammalata e mi sono attaccatta ancora di più a lui e lui ha rischiato di andarsene per la seconda volta e per la seconda volta l'ho salvato. Forse è il nostro destino comune, aiutarci nelle difficoltà e nella malattia.
Maypo fa a tutti gli effetti parte delle mie terapie alternative. Ogni volta che mi viene addosso, che facciamo nasino nasino, che ci accarezziamo e che ci godiamo insieme le sue fusa, ogni volta che si accuccia sul mio petto, vicino al cuore e vicino alla tetta bionica, anche lei si addolcisce e diventa meno dura, non ce la fà neppure lei a resistere perchè Maypo è davvero troppo dolce.
Ha una personalità perfetta come assistente ad una malatina come me, forse perchè lo è anche lui con quella sua lieve incontinenza, l'andatura zoppicante ela sua paura cronica. Ha sempre avuto un carattere dolcissimo, calmo, tranquillo e tranquillizzante. Nemmeno da piccolo era agitato e giocava. Ricerca continuamente il contatto umano soprattutto fisico e nel tempo questo continua ad aumentare perchè le nostre reciproche disavventure ci legano sempre di più.
Basta un mio sguardo, o comportamento o parola, che lui immediatamente parte e mi viene incontro proprio come un angelo premuroso e attento. Pure mentre faccio gli esercizio di fisioterapia per le complicazioni post-chirurgiche alla spalla, lì stesa con il tappetino sul pavimento, lui arriva, e si accuccia sulla pancia dondolandosi con il mio respiro e facendo il tifo per me. E' uno spettacolo di essere vivente.
Questo piccolo miracolo a cui devo la sopravvivenza a questi primi mesi da incubo è l'unico essere costantemente presente nella mia vita di malata. Tutti gli altri, medici, familiari, amici e conoscenti transitano e si alternano. Lui è un baricentro onnipresente, perno di un equilibrio delicatissimo e costantemente in pericolo.
Lo dice pure l'AIRC Associazione Italiana Ricerca sul Cancro che si è occupata della funzione terapeutica degli animali nei pazienti oncologici. Ma io lo sapevo già, non mi servono le ricerche e gli studi, ce l'ho qui davanti a me la prova.

PS Maypo dice di scrivere che si sente anche lui un pò co-autore di questo Blog. E' qui con me anche in questo momento, accucciato sulle mie ginocchia, con la zampina ed il musetto appoggiati sul braccio destro che regge il mouse, in una delle tipiche posizioni improbabili dei gatti che lo sanno solo loro come fanno a starci comodi. E in fondo è vero, questo Blog non sarebbe stato possibile, se lui non fosse stato qui con me, presente, sempre, senza mollarmi mai.

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