mercoledì 29 ottobre 2014

Fumetti e cicatrici: care donne con il cancro al seno diventerete fantastici personaggi da copertina

Eccolo qua, a fine ottobre (pensavo ormai il peggio fosse passato) arriva il progetto  "Sopravvissute al cancro al seno" la nuova serie delle opere dell'artista italiano Alexandro Palombo, lanciate con provocazione e ironia in occasione del mese della prevenzione per il cancro al seno. Il creativo ha immaginato i più famosi personaggi femminili dei cartoni animati come donne reali che hanno dovuto combattere contro la malattia (e che ovviamente hanno vinto, ci mancherebbe....). Bellino, no? Che vi devo dire, i fumetti fanno più figura se rimangono tali, il cancro al seno è proprio un'altra cosa....

Le sorridenti Cenerentola, Biancaneve, Jessica Rabbit, Marge Simpson, Sirenetta, Betty Boop, Wilma Flinstone, Jessica Rabbit & Company non hanno timore di mostrare i segni della propria battaglia e sfoggiano cicatrici e nastri rosa con l'immancabile segno della vittoria.
Goditi pure la carrellata di personaggi, ma chiediti anche quale sia il significato di una roba del genere. Cosa vorrebbe rappresentare? Un grido di speranza? Un inno alla forza femminile? Un richiamo alla prevenzione per tutte le donne? Non saprei. 
Io so solo una cosa, quando guardo la mia tetta bionica con la sua cicatrice ed il mio capezzolo autentico ma ormai morto e defunto,  quando tocco e sento l'espansore durissimo sotto il mio muscolo pettorale insieme a tutto il tubo con la valvola che mi attraversa il fianco e che mi batte sotto l'ascella, vedo sicuramente anche il lato comico di tutto questo. Con il mio tumore non c'ho mai guerreggiato, fin dall'inizio, con la mia malattia ed i suoi effetti c'ho anche scherzato, ironizzato e cazzeggiato, più volte. Ma questo lo faccio io. Punto. Al momento in cui lo fa qualcun altro, a maggior ragione se con il cancro al seno non c'entra un tubo, beh, allora è decisamente un altra cosa. Divento nervosa, moooolto suscettibile e certe iniziative mi fanno discretamente girare le palle.
Sono straconvinta delle buone intenzioni dell'artista (anche perchè Palumbo a seguito di una diagnosi clinica che evidenziava una rara forma di cancro, ha dovuto subire un intervento chirurgico invasivo e alcune parti del suo corpo sono ora paralizzate) e di tutti coloro che sfornano iniziative creative (ormai non se ne contano più da quante sono) o almeno le voglio dare per scontate, ma il punto è servono davvero? A cosa? Sono rispettose verso le donne che il cancro al seno se lo sono beccato e ci convivono? E verso quelle che con il cancro al seno sono finite sotto terra? E non mi venite a dire che queste cose servono alla prevenzione perchè offendete l'intelligenza di ogni donna, vi prego....
Io che sono un pò addentro anche ad un altro tema "femminile" che è quello della violenza domestica visto che da anni sono volontaria in un centro antiviolenza, riconosco in certe iniziative lo stesso problema che sussiste, per esempio, quando i media parlano della violenza alle donne riducendo tutto al classico "raptus di gelosia". Il modo con cui si parla e si racconta un certo argomento crea cultura su quel tema e per quanto riguarda la questione cancro al seno ormai è in atto una deriva piuttosto netta e preoccupante che negli Stati Uniti è già arrivata al top e qua da noi, tanto per non farci mancare niente, ci diamo un gran da fare per non essere da meno.
A me, sinceramente, vedere questi fumettini colorati con queste donnine sorridenti e strafinte, non è piaciuto proprio per nulla. 
Ed al di là del mio gusto personale, del tutto opinabile e soggettivo (ci mancherebbe) mi continuo a chiedere "a che pro?". L'unica risposta convincente che mi do è l'ennesimo tentativo di far apparire il cancro al seno ormai una cosa "normale", un passaggio dell'essere donna (ma tanto le donne sono artiste della sopportazione e della lotta quindi supereranno anche questa), un modo di far sembrare carino e divertente qualcosa di orribile, un'epidemia in aumento di cui ad oggi continuano (nonostante tutti gli investimenti e le raccolte fondi per la ricerca) a non darci spiegazioni. Ci si continua ad ammalare, ancora e sempre di più.
Ma quelle tettine colorate e quelle cicatrici rosate paiono dirci "tranquille donne, non si muore, si diventa solo un pò più leggere, ma più forti di prima".
Ma andatevene un pò a cagare, va.....

PS Un'amica mi ha fatto notare che nella carrellata dei personaggi manca la mitica Barbie, occhi azzurri, capello lungo e biondo e corpo perfetto, icona della vincitrice. Tranquilla, non è una svista, Barbie non è un personaggio dei fumetti, ma è stata usata anche lei..... 

3 commenti:

  1. Ho visto il sito dell'artista. E' uno che si occupa di campagne "progresso" utilizzando le immagini dei cartoon (vedi Biancaneve menata dal principe etc...). Credo che non ci sia dietro nessun pro. Sono temi che lui sceglie di trattare nel sui stile. Io lo trovo di pessimo gusto ma non credo che ci sia una "regia" di qualche tipo. Forza e coraggio. Ottobre sta per finire.... Danny

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    1. sono decisamente d'accordo sulla buona fede dell'artista, tra l'altro è uno che con la salute qualche problemuccio ce l'ha decisamente avuto e quindi un minimo di sensibilità sicuramente gli appartiene. Il problema è che, pur non volendo scomodare nessuno dietrologia, iniziative di questo genere fanno cultura e questa cultura del cancro al seno ha rotto decisamente le palle....

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  2. a me i personaggi di cartoni e fumetti piacciono così come sono ma non credo che l'intento fosse ridicolizzare il cancro al seno ma sensibilizzare sul tema usando personaggi della cultura pop quindi riconoscibili da un pubblico vasto ma fare campagne "sociali" su questo tema è difficilissimo

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