Nel giorno dello sciopero generale proclamato da CGIL e UIL, le partite iva e l'associazione dei freelance ACTA festeggiano un altro tipo di vittoria, diversa dai tradizionali metodi di lotta dei lavoratori. Quale? Decine e decine di migliaia di sottoscrizioni per chiedere diritti e tutele per i lavoratori autonomi che si ammalano, superando ampiamente l'obiettivo iniziale di 50.000 firme della relativa Petizione. Ecco la nostra vittoria di oggi. E' una semplice coincidenza che arrivi in questo giorno di sciopero generale? Afrodite K non crede alle coincidenze.
Le partite iva sono lavoratori diversi per i quali è difficile davvero trovare soluzioni pescandole da quelle valide per gli altri lavoratori e per il passato. Anche le consuete forme di sciopero risultano starate rispetto al popolo dei "nuovi lavoratori", il cosiddetto Quinto Stato (anche se alcune partite iva, come Claudio Riccio, hanno, a loro modo partecipato). Allora, ecco che, come per magia, proprio oggi, per loro arriva questo grande obiettivo simbolico (ma mica poi tanto): una marea di firme a quella Petizione che da mesi ormai è ignorata da Governo e Parlamento nonostante le varie azioni intraprese e le promesse vane. Ignorata come del resto lo sono loro, i lavoratori autonomi, da sempre.
Ma chi sta firmando? Partite iva, freelance, professionisti e consulenti ma anche artigiani, commercianti, agenti. Tante, tantissime persone, prevalentemente lavoratori autonomi sì ma anche disoccupati, precari e dipendenti che testimoniano come questa battaglia richieda soluzioni urgenti in difesa dei diritti umani prima ancora che lavorativi.
La Petizione rimane aperta, continuate a divulgarla ai vostri contatti. Ci sono ancora migliaia di persone e di lavoratori autonomi che magari ancora non la conoscono e che firmerebbero di corsa. Datevi da fare!!
Detto questo.....
Caro Matteo Renzi, caro Ministro Poletti, che vogliamo fare? Siete ancora dell'idea di ignorare gli avvisi sull'aumento delle firme di questa Petizione che vi arrivano costantemente da mesi?
Care Commissioni Lavoro della Camera e del Senato, conoscete la Petizione, continuiamo a far finta di nulla?
Cara Presidente della Camera, con il suo appoggio a distanza, (ufficioso ovviamente perchè, ci mancherebbe, di più non si può fare), cosa ci dobbiamo fare?
Cara Alessandra Servidori, Consigliera Pari Opportunità presso il Ministero del Lavoro, sostenitrice di questa battaglia, a che punto siamo?
Cari politici e parlamentari che vi siete esposti prodigandovi in parole di solidarietà e promettendo di impegnarvi su questa partita, noi siam qua, voi dove siete?
I lavoratori autonomi con le parole non ottengono l'adeguata serenità per dedicarsi alle cure e non tamponano le difficoltà lavorative che patologie gravi e prolungate procurano loro.
Vogliamo azioni, fatti, segnali. Adesso.
PS Caro Babbo Natale, se a tutta questa gente di noi partite iva non interessa un fico secco, ci rimani solo tu. Non ci tradire, a meno che, di noi lavoratori autonomi, neppure a te importi una beata.....palla natalizia.
Firmato
Daniela Fregosi in arte Afrodite K
come dire.......decine di migliaia di partite iva ormai decisamente nervose
Cara Daniela poco fa ho firmato la petizione su change.org e la sto facendo girare.. voglio complimentarmi con te per la battaglia intrapresa (sei tutte noi) e continuerò a seguirti.
RispondiEliminaLucrezia Ricciardi
Cara Daniela,
RispondiEliminaho firmato volentieri la petizione e ti auguro ogni bene per il futuro.
Credo però che in Italia vada avviata anche una profonda riflessione sull'evasione fiscale: senza ovviamente riferirmi direttamente a te, sapere che in Italia circa l'81% dell'IRPEF è pagata dai lavoratori dipendenti, o che il reddito medio dichiarato da diverse categorie di artigiani è inferiore agli 8000 euro l'anno, mi mette molta amarezza.
Non dico affatto che chi evade le tasse non meriti assistenza sanitaria, tant'è che ho firmato, ma temo che anche fra le decine di migliaia di partite iva nervose ce ne siano molte con la coscienza un po' fuori posto per quanto riguarda gli adempimenti fiscali.
Rinnovo gli auguri di tanta felicità.
Ciao, Paolo.
le decine di migliaia di partite iva che raduca ACTA sono tutte rappresentate da professionisti che lavorano per agenzie ed aziende, nella completa impossibilità di evadere perchè i loro servizi sono scaricati come costi. Questo molte persone non lo sanno proprio, ma soprattutto non lo sanno politici e parlamentari
EliminaCara Daniela Fregosi,
RispondiEliminaIo sono con te ma solo per quanto riguarda il problema, quello vero; credo che la tua petizione vada nel senso contrario a quello giusto. Secondo me, la tua richiesta fa soltanto il gioco di quest'ultima generazione di politicanti. Quanto alla costituzione che chiami in causa, non scordarti che, sin dal tempo dell'assemblea costituente e prima, esiste la distinzione tra lavoratori e datori di lavoro e questo è all'incirva anche la distinzione tra impresa e dipendenti. Perchè sì, Daniela, anche senza aver assunto alcun dipendente a lavorare per te, tu come ditta individuale sei un'impresa ed una imprenditrice, anche se la persona giuridica coincide pressochè con la persona fisica che sei tu.
Tuttavia, sei imprenditrice... almeno formalmente.
Se poi in realtà tu sei un dipendente di fatto, o semplicemente una lavoratrice precaria, hai comunque accettato di intraprendere anzichè essere assunta. Se questa è stata una scelta obbligata, se ti veniva proposta solo questa (o anche venivi abbagliata dai discorsi del solito stampo), questo ha fatto parte di quell'iter che ormai ha distrutta la distinzione cui sopra. Volevi davvero intraprendere e davvero non ti interessava avere le tutele del dipendente? Dovevi far conto onde poter affrontare i rischi d'impresa. Nel caso du un (vero) freelance, significa poter superare in periodo di magra e, quando questo sia dovuto ad impedimento tuo, poter trovare comunque richiesta da parte di clientela al ritorno sul mercato. Il primo requisito per questo è di poter riuscire ad applicare una tariffa veramente congrua. Altrimenti converebbe essere dipendenti ed allora sì, esigere dalla politica le tutele che gia la costituzione prevede. Proprio queste cose --ENTRAMBE-- diventano sempre piu difficili, a causa proprio di quanto diffuso diventa il lavoro nè carne nè pesce che svilisce e deprezza i lavoratori.
Io quindi non firmo la tua petitizione perchè troverei piu giusto ripristinare le distinzioni, quella tra dipendenti ed impresa, quella tra lavoratori e datori di lavoro, senza piu confondere queste cose con clienti o committenti e fornitori o prestatori di servizio (ad es. l'idraulico che la gente trova sulle pagine gialle ogni volta che si trova col rubinetto da sistemare). Dunque dipende anche da quanti siano i clienti/committenti tuoi, se in realtà siano i tuoi capi, se in realtò tu sia subordinata di fatto. Se così è, la risposta sarebbe esigere l'assunzione regolare, ma finchè sono solo alcuni ad ottenerla coattivamente sappiamo ben com'è poi. Io mi vidi indotto a passare da dipendente al precariato ma ormai, piu che cercare l'assunzione, spererei casomai di avviare una attività, anche insieme a soci. Peccato che non sarà facile per nulla.
Intanto, i miei migliori auguri per la tua malattia,
Chris.
Caro Christopher ti ringrazio per la tua schietta opinione, rispettabilissima come qualsiasi altra e come tutte quelle delle oltre 74.000 persone che la petizione l'hanno firmata. Preciso che a) no, non sono una falsa partita iva (verissima dal 1992), b)non sono un'imprenditrice (mi spiace ma un frelance non è equiparabile ad un imprenditore), c) per lo stato siamo simili ai dipendenti quando dobbiamo pagare e ci mettono i contributi inps obbligatori con le stesse logiche del lavoro subordinato ma diventiamo, diventiamo invece imprenditori e soggetti al rischio imprenditoriale (della serie sono cazzi tuoi) quando dobbiamo ricevere (bello il giochino eh?) e questo non è più sostenibile a fronte di aliquote altissime come quelle della gestione separata che in cambio non offrono praticamente nulla, d) grazie per gli auguri riferiti alla malattia, io ti auguro di non vedere mai i tuoi amici, i tuoi cari e le persone a cui tieni passare l'incubo di sentirsi dire che oltre ad avere un cancro e non avere diritti e che la responsabilità è pure loro perchè se la bicicletta l'hanno voluta, ora pedalano.
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