Prosegue incessante la raccolta delle firme per la Petizione "Diritti e assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano". Ecco altri commenti dei firmatari stessi: "Sono un'artigiana con 8 dipendenti e non ho nessun diritto solo doveri!
Non posso ammalarmi mai un solo giorno, figuriamoci se posso permettermi un
cancro! E i soldi per un'assicurazione dove li trovo?" Patrizia di Napoli
"Sono una lavoratrice autonoma, un avvocato. Pago ogni anno, indipendentemente
dal mio fatturato, 3.600€ di Cassa Previdenza avvocati. Ho avuto
due figlie ed ho sì percepito l'indennità di maternità, circa tremila
euro a figlia, ma secondo Voi per cosa le ho utilizzate? Mentre avevo le
bambine piccole non ho lavorato e quindi con quelle indennità ho pagato
la mia Cassa Forense annuale. Se dovessi ammalarmi e, quindi, non
lavorare non credo riceverei grossa tutela dalla cassa, quindi ritengo
assolutamente necessario un intervento dello Stato perchè si garantisca
un'effettiva tutela ai lavoratori autonomi, a fronte delle tasse sempre
più alte che gli stessi si trovano ogni anno a dover pagare" Natascia Tantera
"Sono un lavoratore dipendente, anch'io ho avuto
malattie oncologiche (Linfoma) e da 16 anni combatto com le
complicazioni andando spesso in ospedale quindi sapendo cosa vuole dire,
ritengo giusto che anche i lavoratori autonomi abbiamo gli stessi
diritti in quanto non si tratta di una semplice influenza che si risolve
in 3 giorni." Sergio Servi di Firenze
"Perchè i diritti sono universali e non dipendono dalla posizione lavorativa in cui ci si trova." Wanda Morato
"Perché è importante per me? Sono sicuro che domande del genere non c' è
nemmeno bisogno di porle. Altrimenti l' eguaglianza degli esseri umani
sarebbe solo retorica." Enrico Bugarini
"Sono un professionista e mi rendo ancora una volta conto che a fronte di quanto viene versato all'Inps non siamo tutelati. Nei confronti delle partite iva c'è una presunzione
di evasione contributiva che legittima qualsiasi tipo di ingiustizia. Pochi pensano che pesiamo minimamente sulle casse dello Stato, che
dobbiamo inventarci il lavoro quando non c'è e che normalmente quando ci
ammaliamo ci fermiamo e aspettiamo che passi ....Bene farci sentire." Enzo Antonio Geni
"E' una battaglia sacrosanta. Ho avuto la stessa malattia ma per mia
fortuna ero dipendente di una P.A. Adesso sono anch'io libera
professionista con P. IVA e a maggior ragione comprendo e sostengo
Daniela" Daniela Lembo di Grosseto
"Perché anch'io ho avuto una cosa simile: chirurgia, chemioterapia,
adesso farmaco specifico. Io tuttavia sono lavoratrice dipendente e già
così ho un sacco di problemi da risolvere, figurarsi se non avessi
l'assicurazione obbligatoria. In più capita spesso che quelli che
dovrebbero informare per il meglio non lo fanno, anzi, cercano di
svicolare o di dare meno informazioni possibile, forse sono premiati per
questo; ma non è una paranoia da ammalati. Si finisce per adorare le
persone che realmente aiutano. Capisco quindi moltissimo la Daniela e
sono con lei. Sottolineo che la riforma Brunetta ha reso più difficili anche le
condizioni delle lavoratrici del pubblico impiego che si ammalano: il
periodo di malattia viene riconosciuto appieno solo fino ad 1 anno e 1/2
negli ultimi tre anni, e solo i giorni di degenza in ospedale ed i
giorni di terapia in ospedale vengono riconosciuti alla pari dei giorni
lavorati. Questo non è assolutamente sufficiente, anche se è comunque
oro rispetto a quel che vien dato alle lavoratrici autonome come la
Daniela. Certo che firmo, tutti devono firmare." Pola Poletto
"Anche gli autonomi sono esseri umani" Andrea Tagliapietra
"Perchè non si capisce perchè i lavoratori dipendenti hanno tutti i
diritti ma hanno bisogno di qualcuno che voglia rischiare su se stesso aprendo un'azienda che li assuma, ma per noi titolari nessun diritto, non
possiamo ammalarci, non possono ammalarsi neanche i nostri figli, non
abbiamo diritto nè ad assegni familiari, nè alla L. 104 e siamo anche
poi considerati il male dell'Italia perchè considerati evasori a
prescindere dalle tasse che paghiamo." Daniela Tamboia di Firenze
"L'ho vissuto sulla mia pelle: una azienda familiare, un padre malato da
19 anni a carico e 3 di noi con un tumore. A nulla sono valse le mie
lettere per spiegare come mai non rientriamo negli studi di settore...e
dobbiamo anche pagare le multe che ne derivano." Anna Laura Petrucci di Ascoli Piceno
"Perchè nonostante io sia un lavoratore dipendente mio padre è un libero
professionista guadagnando tutt'altro che dignitosamente, sto quasi
meglio io a far l'operaio. Pensavo (da ignorante) che certi diritti
fossero uguali per entrambi e mi indigno pensando che uno stato come il
nostro ragioni ed agisca in questo modo non tutelando (o quasi) i liberi
professionisti." Andrea Righetti di Soferino
"Sono, anzi ero, una lavoratrice autonoma a causa della malattia ho dovuto
chiudere e mi scontro tutti i giorni con l'Inps per curarmi ho dato
fondo a tutti i miei risparmi e per INPS invece sono sana come un
pesce..." Roberta Morandi
"Perchè la richiesta è sacrosanta. Perchè chi ha versato ha il diritto
di riavere i suoi soldi indietro, ancor di più quando si trova in uno
stato di bisogno come questo. Perchè non corrispondendo a queste
situazioni, lo Stato/Inps esercita un vero e proprio abuso sui soldi che
i cittadini gli hanno affidato e che hanno il diritto di riavere con
tutti gli interessi ufficiali maturati durante l'affidamento. Perchè
sarebbe ora di risparmiarci le violenze che le istituzioni, che
dovrebbero tutelarci, continuamente ci costringono a subire." Lucio Rovinelli
"Perche noi autonomi siamo considerati solo sudditi e non cittadini !" Paolo Bonfili
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