mercoledì 1 gennaio 2014

Cancer Moment HIT: gli istanti indimenticabili del 2013

Si chiude un anno, ne inizia un altro. Classico momento di riflessione. Quest'anno mi tocca un bilancio un pò speciale visto che metà del 2013 l'ho passato in compagnia di un tumore. Ecco allora i momenti di questo anno passato che non dimenticherò mai, alcuni velocissimi (ma che non mi son persa), altri più lenti ed assaporabili nel bene e nel male. Alcuni apparentemente insignificanti (ma la testa ed il cuore di una donna con il tumore al seno sono moooolto sensibili). Sono tutti speciali e meritano di essere immortalati in questo Blog. Per ognuno di questi Afrodite K ha fatto partire la sua tetta razzo. A volte per la gioia, altre volte per il profondo dolore o la tristezza, altre ancora per un vorticoso giramento di palle.
Iniziamo da quelli che vorrei dimenticare (ma non si può e forse non si deve)
  1. I secondi interminabili che sono passati al telefono ad aspettare la lettura del foglio con la diagnosi dell'agobiopsia.
  2. Il mio ex compagno che dopo la mia frase "Mi devo operare" commenta "Ah". Esce di casa e parte per le sue meritate vacanze. Per la precisione, i secondi immediatamente successivi con io che rimango lì dietro la porta chiusa. Ecco quei secondi lì non me li dimenticherò mai.
  3. La soddisfazione deresponsabilizzante di un amico che mi considera già guarita solo perchè non sono piena di metastasi e non sto facendo la chemio. Infatti, per il resto sono un fiore.
  4. Le dolorosissime 38 punture antitrombosi sulla pancia. Le ricordo tutte, una per una quelle bastarde
  5. La prima volta che sono saltate delle giornate di lavoro a causa della mia malattia.Da lì in poi ho avuto la conferma di cosa vuol dire avere un tumore da lavoratrice autonoma.
  6. La visione della mia tetta bionica dopo il suo secondo intervento. E' stato uno dei momenti più tristi.
  7. Tutte le volte che dopo aver fatto la coda al CUP mi sono sentita dire che per quell'esame ci volevano mesi e mesi d'attesa. Ogni volta mi hanno fatto sentire una merda che non conta nulla e che a questo mondo solo se hai un'ampia disponibilità economica hai anche la serenità di poterti curare al meglio
  8. I dolori e le fitte al braccio ed alla spalla. Mi hanno fatta sentire davvero malata. Per me che ho sempre avuto un'ottima salute è stato davvero terribile.
  9. La donna che hanno operato insieme a me, sconosciuta, che esce dall'ambulatorio senologico con gli occhi sbarrati e pieni di pianto perchè le hanno appena dato il referto istologico del suo tumore con metastasi nei linfonodi. Era sola e che è stata fatta uscire dall'ospedale in questo stato. Negli ospedali tutto ciò si chiama attenzione alla persona. Non riesco a dimenticarla.
  10. L'infermiere che entra nella mia stanza mentre dormo e io non faccio in tempo a svegliarmi del tutto che lui mi pianta la siringa nel braccio. Quando è uscito ero ancora rintronata e del tutto non mi ero ancora svegliata. Ho continuato a tremare anche dopo, è stato uno shock, come se mi avessero violentata in 3 secondi.
  11. Il marito della signora che in ospedale aveva il letto accanto al mio nel mio secondo intervento. E' stato tutto il tempo appiccicato a lei ad accarezzarla ed a tenerle la mano. Questa me la potevo risparmiare.
  12. Tutte le volte che ho sottolineato agli operatori sanitari che sono una lavoratrice autonoma e loro hanno reagito con quello sguardo strano del tipo "Ma che c'entra questo con il tuo tumore al seno". Avrei voluto strozzarli.
  13. I momenti di depressione. Orribili. Solo ora comprendo chi soffre seriamente di depressione, deve essere una vita d'inferno, non lo augurerei al mio peggior nemico.
  14. Le notti insonni passate tra preoccupazioni e dolori al braccio.
  15. Io stesa nel tubo della risonanza magnetica alle tette con la flebo del liquido radioattivo di contrasto. Vista con altri occhi poteva essere una situazione davvero ridicola e divertente, ma in quel momento è stata solo triste ed umanamente squalificante
E finiamo in bellezza con quelli più felici da ricordare
  1. L'infermiere che mi copre i piedi gelati in sala operatoria e quello che mi solleva il telo che mi schiaccia la faccia. Due angeli vestiti di verde.
  2. La lettura meravigliosa di "Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico" di Sepulveda nel letto d'ospedale che mi ha fatto piangere come una bambina di due anni.
  3. Tutti gli abbracci, i baci e gli strusciamenti vari scambiati con il mio Maypo. Tutti dal primo all'ultimo, indispensabili, irrinunciabili, vitali.
  4. L'sms di un amico "Come posso aiutarti?" al posto dei soliti "come stai?".
  5. La costruzione della mia cartella clinica speciale.
  6. Il regalo del braccialetto fatto ad uncinetto con i cuoricini rosa che ho portato in ospedale e per tutta l'estate dopo l'operazione.
  7. La prova del mio vecchio bikini nero che, nonostante la tetta andata, mi fa fare sempre la mia porca figura.
  8. L'aiuto delicato che il tecnico donna mi ha dato per rimettermi le scarpe scendendo dal lettino della risonanza magnetica alla spalla. Anche se l'ho fatta a pagamento in un centro privato è stato bellissimo lo stesso.
  9. I gesti sapienti, lenti e delicati di mio fratello che mi medicava le ferite del primo intervento.
  10. La notizia che ero riuscita a prenotare un consulto alle IEO di Veronesi a Milano attraverso il SSN e senza attendere troppo dopo che tutti mi dicevano che era inutile e non ce l'avrei mai fatta. Tiè!
  11. La notizia dei 9 linfonodi puliti che mi evitavano la dissezione ascellare completa e la chemioterapia.
  12. Il mio ex fidanzato che dopo aver saputo del mio tumore, passati 15 anni, mi si presenta a casa per vedere come sto.
  13. Un'amica che in un momento brutto, mi ha fatto uscire a forza di casa per andare al cinema a vedere qualcosa di divertente
  14. Il misterioso benefattore che continua ad inviarmi piccole donazioni frazionandomi la sensazione di essere pensata con costanza.
  15. Ogni risata di gusto che mi è capitata di fare nonostante tutto. Perchè le risate dopo un tumore sono davvero diverse, cambiano e diventano momenti rari e speciali.
Per il 2014 mi auguro almeno di variarla questa HIT perchè se tanto non si può evitare di alternare momenti belli ad altri schifosi, che almeno siano diversi da quelli del passato.....così non mi annoio.

1 commento:

  1. Ciao bellissima' mi hai fatto piangere. Ci sono passata anch'io......... Ne sono uscita ma la tetta di plastica e' sempre brutta e l'ascella e' sempre di legno. Quando inventeranno la lametta tonda smettere' di usare la crema depilatoria. Ti voglio bene come a un'altra me. Luisella

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