venerdì 3 gennaio 2014

Luci ed ombre dell'indennità di malattia per i lavoratori autonomi

Estesa a tutti i tipi di lavoratori autonomi da pochissimo (leggi la circolare del maggio 2013), l'indennità di malattia è una prestazione che puoi chiedere come professionista affetto da patologia oncologica (ma anche per altro). Quando, dopo diverse ricerche (perchè nessuno mi aveva avvisato di questa possibilità), ho scoperto di averne diritto, ero felice lì per lì. Poi, leggendo bene la legge, ho subito visto quale era la fregatura. Max 61 in un anno! Se hai un tumore, praticamente niente. Ma andiamo per gradi.....
Si tratta di una indennità riconosciuta a tutta una serie di soggetti (anche ai disoccupati) ed a diversi lavoratori (compresi quelli iscritti alla gestione separata di cui all’art. 2 comma 26. Legge 335/95 sia parasubordinati che liberi professionisti) quando si verifica un evento morboso (malattia) che ne determina l’incapacità lavorativa.
L’indennità di malattia spetta nei casi in cui il lavoratore non sia titolare di pensione e non sia iscritto ad altre forme previdenziali obbligatorie, per un massimo di giorni nell’anno solare pari ad 1/6 della durata complessiva del contratto e a condizione che:
  • risultino accreditati nei 12 mesi che precedono la data iniziale del ricovero almeno 3 mesi anche non continuativi della contribuzione dovuta alla gestione separata;
  • nell’anno solare che precede quello in cui è iniziato l’evento, il reddito individuale assoggettato a contributo alla predetta gestione separata non sia superiore al 70% del massimale contributivo valido per lo stesso anno (che per il 2014 è di 100.123€). 
Per verificare quanti contributi risultano non solo versati ma accreditati per un lavoratore autonomo, accedi con il tuo PIN al sito dell'Inps e segui il seguente percorso: Servizi on line - Servizi per il cittadino - Fascicolo previdenziale del cittadino - Posizione assicurativa

Presupposto fondamentale è che l’attività lavorativa deve essere in corso al momento della malattia, e il lavoratore deve essersi effettivamente astenuto dal lavoro.
Per fare la domanda il lavoratore deve farsi rilasciare il certificato di malattia dal medico curante che provvede a trasmetterlo telematicamente all’Inps. La malattia può essere attestata con uno o più certificati.
I lavoratori iscritti alla Gestione separata oltre alla certificazione di malattia, per ottenere il pagamento, dovranno compilare il modello SR 06.
Successivamente puoi utilizzare uno dei 3 metodi elencati:
- andare ad un patronato e farti aiutare (l'Inca della CGIL per esempio)
- fare da soli accedendo al sito INPS con il proprio PIN (io ormai faccio così per eliminare il tempo perso a fare le code anche al patrobato)
- oppure telefonando al contact center integrato al numero 803164

L’indennità non è prevista per malattie che durano meno di 4 giorni. Se però si verifica una ricaduta, o un allungamento dei termini, rispetto a una malattia che inizialmente doveva durare meno di 4 giorni, la copertura è prevista per l’intera durata dell’indisposizione (compresi i primi 3 giorni). Significa che bisogna presentare all’INPS il certificato medico anche per i primi 3 giorni. 

Si considera rientrante nel periodo di malattia anche l’eventuale ricovero in regime ordinario o in regime di day hospital purché la relativa certificazione rechi specifica diagnosi. Per la degenza ospedaliera c'è una procedura a parte.

Ai fini dell’erogazione dell’indennità di malattia il lavoratore ha l’onere di rendersi reperibile per la visita fiscale al proprio domicilio per essere sottoposto, nelle fasce di reperibilità previste dalla legge, ai controlli aventi come scopo quello di verificarne l’effettiva temporanea incapacità lavorativa. Nei casi in cui si verifichi l’effettiva necessità per il lavoratore di dover cambiare il proprio indirizzo di reperibilità, durante il periodo rientrante nella prognosi del certificato, egli dovrà darne tempestivamente, con congruo anticipo, comunicazione alla Struttura territoriale Inps di appartenenza con le seguenti modalità: PEC, fax o lettera raccomandata A.R..L’assenza a visita medica di controllo potrà comportare l’applicazione di specifiche sanzioni.Le fasce di reperibilità alla visita medica di controllo domiciliare sono, per tutti i giorni compresi nella certificazione di malattia: dalle ore 10,00 alle ore 12,00 e dalle ore 17,00 alle ore 19,00. Questa è la parte più buffa, ogni settimana io mando una mail di avviso perchè per tutte le terapie, visite ed esami che devo fare, non sono certo fissa in casa e gli orari di tutto quello che ho da fare fuori non li deciso certo io....Mah... pare che l'assenza sia giustificata solo in caso di emergenza (tipo pronto soccorso). Non si capisce bene se gli altri tipi di assenza, in caso di visita, sono accettati o meno.
L’assenza a visita medica di controllo, se non giustificata, comporterà l’applicazione di sanzioni e quindi la non indennizzabilità delle giornate di malattia nel seguente modo: per un massimo di 10 giorni di calendario, dall'inizio dell'evento, in caso di 1° assenza a visita di controllo non giustificata; per il 50% dell'indennità nel restante periodo di malattia in caso di 2° assenza a visita di controllo non giustificata; per il 100% dell'indennità dalla data della 3° assenza a visita di controllo non giustificata. Il medico di controllo domiciliare riscontra l'assenza mediante il rilascio (in busta chiusa) di invito a visita medica di controllo ambulatoriale.
Esiste una mail a cui scrivere per le questioni di reperibilità per la visita fiscale: medicolegale.(città)@inps.it

Quanto spetta ai lavoratori iscritti alla Gestione separata?
L’indennità di malattia viene corrisposta nella misura del 4% - 6% - 8% assumendo a riferimento l’importo della retribuzione giornaliera che si ottiene dividendo per 365 il massimale contributivo (art. 2, c. 18, Legge 335/1995) previsto nell’anno di inizio della malattia, a seconda della contribuzione attribuita nei dodici mesi precedenti l'evento di malattia (da 3 a 4 mesi il 4% - da 5 a 8 mesi il 6% - da 9 a 12 mesi l’8%).
Per il 2014 è pari a:
10,97 euro al giorno: accreditate da 3 a 4 mensilità
16,46 euro al giorno: accreditate da 5 a 8 mensilità
21,94 euro al giorno: accreditate da 9 a 12 mensilità.

Il numero massimo di giorni di malattia indennizzabili nell’arco di un anno solare è pari a 61, il minimo è pari a 20 giorni. All’interno di questa forchetta, ogni lavoratore deve calcolare a quanti giorni ha diritto: un sesto della durata complessiva del rapporto di lavoro nei 12 mesi precedenti (art. 1, comma 788, legge 296/2006).

Dopo estenuanti ricerche alla fine ho scovato una carta dei servizi Inps ben nascosta (aggiornata al 2007) dove a pag 43 ci sono i tempi massimi che per l'indennizzo dell'indennità di malattia risultano 60 giorni dalla domanda.

Complessivamente sarebbe almeno uno straccio di diritto per un lavoratore autonomo che si ammala gravemente, ma lo scandalo anticostituzionale dello sbarramento dei 61 giorni, lo trovo davvero disgustoso. Chi ha un tumore o una malattia seria comprende benissimo quello che sto dicendo, ma anche chiunque si sia trovato ad assistere un proprio caro arriva a capire che si sono patologie molto lunghe nelle quali 2 mesi sono ridicoli. Pensate solo ad un ciclo di chemio..... oppure alle mie complicazioni postchirurgiche che sono iniziate ad agosto 2013 e, pur migliorando lentissimamente, sono ancora in corso.

8 commenti:

  1. Interessanti informazioni!!! Ci svelano il fango della burocrazia che ci tutela per modo di dire come malati oncologici...
    Ho messo il link del tuo blog tra quelli che seguo nel mio... Sosteniamoci vicendevolmente...

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  2. Grazie Daniela. Anch'io, come te' sono un lavoratore autonomo e mi occupo di formazione aziendale; le tue informazioni sono davvero preziose. Nessuno ne avrebbe saputo niente. Ti auguro con tutto il cuore di uscire bene ed al più presto dalla situazione sanitaria (ho diverse amiche che hanno subito quello che stai vivendo tu e ne sono uscite) e di riprendere il lavoro.
    Auguri. Se posso ricambiare sono a tua disposizione.
    Alberto, albertopivari@gmail.com

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  3. Molto interessante, ti ringrazio per aver condiviso queste info.
    Auguri per la tua salute. Cristina

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  4. Grazie mille per le tue info...anch io sono nella stessa situazione e pensare che neppure il mio commercialista sapeva queste cose.

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  5. Innanzi tutto un grazie a Daniela, anche io sono una partita iva con un tumore al polmone purtroppo non operabile e attualmente in chemioterapia,il mio medico della mutua ogni certificato INPS mi chiede 50 euro, sono già al terzo ed in questo caso per l'indennità di malattia non vorrei buttare altri soldi vista anche la difficoltà ad ottenere il rimborso.
    Anche a voi chiedono questa gabella i medici della mutua?

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    1. Il mio medico non ha voluto nulla per i 3 certificati che ho fatto. Già prendiamo così poco con la Gestione Separata, se uno deve pure pagare 50euro a certificato. Che schifo!!! Se vuoi raccontare la tua storia per inserirla nella sezione: http://tumoreseno.blogspot.it/p/le-altre-storie.html e denunciare anche questa cosa, scrivimi a afroditekappa@gmail.com

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  6. Grazie per l informazione...io entro ed esco da ospedali x problemi alla colonna vertebrale..e..chiudo il negozio...finalmente..qualcosa che...apparentemente...ci tutela...

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  7. Grazie Daniela!Hai trasformato la tua malattia in Missione.
    "La Rivoluzione inizia da un singolo individuo"
    Daisaku Ikeda

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