Ho recentemente intercettato questo video messaggio di Marco Sesanta un paziente oncologico che seguo da un pò e che ha deciso di rifiutare le terapie mediche che gli sono state proposte. Si è costruito un suo personale protocollo che sta facendo regredire il suo carcinoma epatico molto aggressivo (incurabile per la medicina ufficiale). Bello, bellissimo, questo video, soprattutto la fine, il suo sorriso, la sua energia. Ma al di là dei contenuti in sè del messaggio lanciato da Marco ai medici, il video mi ha fatto molto riflettere e si sono collegate alcune sinapsi del mio cervello. Vi racconto cosa mi hanno detto.....
Mentre guardavo nel video Marco che, con fare incalzante, rivolgeva una serie di domande ai medici invitandoli a mettersi in discussione, pensavo.....
Ma noi, malati o sani che siamo, queste domande ce le poniamo ogni tanto?
Ci mettiamo in discussione come persone e come pazienti?
Ci mettiamo in discussione come persone e come pazienti?
Ce lo chiediamo se stiamo aderendo ai giuramenti importanti che ci siamo fatti?
Se ci vogliamo bene abbastanza?
Se ci teniamo al nostro benessere ed alla nostra salute? Veramente?
Ce lo chiediamo come ci stiamo comportando e se siamo fieri di quello che stiamo facendo?
Qual è il nostro giuramento di Ippocrate?
Cosa abbiamo giurato a noi stessi?
Su cosa non possiamo proprio passar sopra?
Su cosa non possiamo accettare alcuna negoziazione?
Ce lo chiediamo se ci stiamo coccolando abbastanza?
Se stiamo usando il nostro tempo invece che farci usare da lui?
Se non abbiamo lasciato troppo indietro le cose veramente importanti per noi?
Se stiamo rimandando troppo?
E soprattutto.....
Ce lo chiediamo cosa aspettiamo a farci queste domande?
Un cancro, forse?
Eh si...purtroppo la maggior parte delle persone "apre gli occhi" solo DOPO essere andati a sbattere contro un muro. Ci si concentra sul fragore di un albero che si schianta, al punto da non sentire più il brusio robusto e incalzante della foresta che cresce. E se parli di prevenzione sei uno jettatore, un bel "tiè..tiè" e si risolve tutto; mettiamo in macchina il cornetto portafortuna o il santino di Padre Pio e viaggiamo senza fare i tagliandi e con le gomme lisce...Svegliarsi al mattino e dire "io ci sono" è la cosa più bella e importante, e dobbiamo proteggere il nostro "io ci sono".
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