Prosegue il pressing delle amministrazioni locali che sostengono la Petizione
"Diritti ed assistenza per i lavoratori autonomi che si ammalano"
lanciata da Afrodite K e la lista continua ad allungarsi. Dopo Gubbio (PG) l'Umbria prosegue con il Comune di Orvieto (TR) nel quale il gruppo consiliare "Per andare avanti" capeggiato da Alessandro Vignoli ha presentato una mozione approvata dal Consiglio il 16 luglio 2015. Già nel 2014 l’assessore regionale Stefano Vinti aveva firmato la Petizione di Afrodite K.
Come da Comunicato Stampa durante il dibattito l’Assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità, Cristina Croce ha sottolineato che "la disparità di trattamento è evidente ed è sotto gli occhi di tutti. Consapevoli del fatto che i Comuni non posso agire direttamente, come Amministrazione Comunale siamo disponibili a supportare i cittadini. Assicuro il mio impegno a essere parte attiva”.
Lucia Vergaglia (M5S): “i danni fatti al settore dell’avvocatura li conosco. Sono imbarazzata però perché nei contenuti in linea di massima si fa una discriminazione grossa tra i cittadini, e noto che rispetto ad altre situazioni non siamo altrettanto solerti, ad esempio rispetto a proposte come il microcredito ecc. che vennero respinte dalla maggioranza. Tutelare una categoria rispetto ad un’altra non lo trovo giusto. Se i professionisti si trovano in una situazione di disagio economico rientreranno tra il reddito di dignità che noi M5S proponiamo. Rispetto altri del M5S io non trovo gli spunti per approvare la proposta. Più che di una categoria, mi preoccupo soprattutto su quando verranno attivati gli strumenti di tutela rivolti a tutta la comunità. Trova l’iniziativa meritoria, ma sono contraria”.
Roberta Tardani (Forza Italia): “sono favorevole all’atto che speriamo raggiunga l’obiettivo di una sollecitazione nei confronti del legislatore. Il Comune potrebbe verificare la possibilità di prevedere agevolazioni fiscali per sostenere e tutelare questi lavoratori”.
Tiziano Rosati (SEL): “concordo con l’analisi di Vergaglia ma voto a favore perché anche questa è una iniziativa politica che va nella direzione della continuità di reddito”.
Sindaco, Giuseppe Germani: “il Comune prevede già dei sostegni alle situazioni di disagio all’interno del Piano Sociale, dove grazie alla Fondazione è garantito un fondo di 100 mila euro destinato a tali finalità”.
Replica Vignoli: “sarebbe un buon segnale appoggiare all’unanimità questa iniziativa. L’intenzione della mozione è proprio quella di superare le diversità”.
Lucia Vergaglia (M5S): “i danni fatti al settore dell’avvocatura li conosco. Sono imbarazzata però perché nei contenuti in linea di massima si fa una discriminazione grossa tra i cittadini, e noto che rispetto ad altre situazioni non siamo altrettanto solerti, ad esempio rispetto a proposte come il microcredito ecc. che vennero respinte dalla maggioranza. Tutelare una categoria rispetto ad un’altra non lo trovo giusto. Se i professionisti si trovano in una situazione di disagio economico rientreranno tra il reddito di dignità che noi M5S proponiamo. Rispetto altri del M5S io non trovo gli spunti per approvare la proposta. Più che di una categoria, mi preoccupo soprattutto su quando verranno attivati gli strumenti di tutela rivolti a tutta la comunità. Trova l’iniziativa meritoria, ma sono contraria”.
Roberta Tardani (Forza Italia): “sono favorevole all’atto che speriamo raggiunga l’obiettivo di una sollecitazione nei confronti del legislatore. Il Comune potrebbe verificare la possibilità di prevedere agevolazioni fiscali per sostenere e tutelare questi lavoratori”.
Tiziano Rosati (SEL): “concordo con l’analisi di Vergaglia ma voto a favore perché anche questa è una iniziativa politica che va nella direzione della continuità di reddito”.
Sindaco, Giuseppe Germani: “il Comune prevede già dei sostegni alle situazioni di disagio all’interno del Piano Sociale, dove grazie alla Fondazione è garantito un fondo di 100 mila euro destinato a tali finalità”.
Replica Vignoli: “sarebbe un buon segnale appoggiare all’unanimità questa iniziativa. L’intenzione della mozione è proprio quella di superare le diversità”.
Capisco dal dibattito che ci stiamo davvero perdendo dei pezzi:
- non si tratta davvero di avvantaggiare una categoria rispetto ad altre (mi ci viene da ridere solo al pensiero di noi autonomi che veniamo avvantaggiati quando siamo insietro anni luce in termini di diritti, mah....) ma di dare con equità diritti a TUTTI i lavoratori in caso di malattia, visto che TUTTI pagano le tasse
- i tipi di lavoro sono diversi e quindi equità non vuol dire uguaglianza. I lavoratori autonomi ammalati vanno gestiti in modo congruo rispetto al loro tipo di lavoro ed ai loro bisogni specifici e queto non vuol dire avvantaggiarli (tranquilli, con gli autonomi questo rischio non lo corriamo davvero!!)
- chiediamo diritti come lavoratori, quelli in quanto cittadini possono servire a tamponare ma comunque non è giusto essere lavoratori quando c'è da pagare e cittadini quando c'è da ricevere.
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