Ormai Afrodite K non riesce a starci più dietro a tutte le notizie che via via si aggiungono e che rinnovano le discriminazioni tra lavoratori in caso di malattie gravi come può essere una patologia oncologica o una malattia cronica. Adesso anche di fronte alle visite fiscali i lavoratori autonomi saranno di serie B. Va beh, tanto una discriminazione più, una discriminazione meno, per come siam già messi di fronte alla malattia, forse manco ce ne accorgeremo, soprattutto chi non ha neppure l'indennità di malattia......
Dopo il decreto attuativo del Jobs Act che ha ampliamento i diritti già esistenti per i lavoratori pazienti oncologici anche alle altre patologie gravi e croniche (ma solo per i dipendenti pubblici e privati) adesso arriva l'esenzione dalle visite fiscali che in Trentino ha preso il nome di "Protocollo Chiara" dalle vicenda di Chiara Dossi che l'hanno ispirato (grande Chiara, a te tanto di cappello!!), ma solo per i dipendenti pubblici.
Presto il “Protocollo Chiara” e presto diverrà un provvedimento nazionale, perché la sua storia è arrivata fino ai palazzi della politica romana ed è in preparazione un decreto legge. Per ora solo in Trentino il protocollo evita i controlli medici domiciliari ai pazienti con malattie gravi documentate (come i malati oncologici) e il cui stato avanzato della malattia o le terapie salvavita in corso o particolarmente debilitatanti impediscono loro di lavorare. E la legge nazionale servirà ad estendere questa valutazione, che verrà operata dai medici e non da un software come accaduto oggi.
Pazienza se per ora, come fanno notare
Marco Zanotelli (Direttore Regionale Trentito Alto Adige) e Fabrizio Zappaterra (Medico legale Direzione Provinciale Inps di Trento), dirigenti Inps che hanno preso a cuore la
vicenda di Chiara, questa conquista varrà solo per i dipendenti
pubblici. Zanotelli dichiara: «Chiediamo ai medici di seguire il percorso e la
gravità della malattia e ci affidiamo alle loro valutazioni espresse
attraverso un codice che viene trasmesso al nostro istituto. Tutto
questo in attesa della legge nazionale che deciderà anche per i
lavoratori privati quello che è già stabilito per i dipendenti pubblici,
e cioè l’esclusione dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità
oraria per i malati gravi».
Pazienza? In attesa di estendere ai lavoratori privati? 'Sti cazzi, commenta
invece Afrodite K che ruoli istituzionali non ne ha ed è molto meno
raffinata. Ma stiamo scherzando vero? Cioè, spiegatemi, se ho un cancro
ma sono un lavoratore autonomo devo pormi il problema delle visite
fiscali , se sono un dipendente pubblico (ed in futuro, privato) no?
Esiste poi la "legge Carlotta" legata ad un'altra donna, carlotta Filardi, lavoratrice del settore privato.
"Con questa proposta di legge - ha dichiarato Federico Gelli (deputato e responsabile nazionale sanità Pd, primo firmatario della proposta di legge) - mettiamo la parola fine ad una serie di diseguaglianze inaccettabili fra chi è dipendente pubblico e chi invece lavora nel privato. Quanto accaduto a Carlotta è senza dubbio assurdo se non addirittura vergognoso e non si deve più ripetere. La sua denuncia ha permesso che si concretizzasse un'azione sinergica e immediata fra Governo e Parlamento. Grazie a questa legge sarà possibile estendere anche ai lavoratori dipendenti del privato l'esclusione dall'obbligo di rispettare le fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia. Un provvedimento necessario che elimina una delle tante anomalie del nostro ordinamento”
E delle vergognose disuguaglianze che devono sopportare i pazienti oncologici lavoratori autonomi, ne vogliamo parlare? E dell'anomalia dell'ordinamento che vede trattate le partite iva come le ultime delle merde, ce ne vogliamo occupare?
Nessun commento:
Posta un commento
Stai commentando come utente anonimo o con il tuo account Google. Consulta la Privacy Policy