domenica 26 aprile 2015

Cancro al seno e movimento: così ho scoperto la cyclette

Eccola qua, la mia attuale cyclette super-vintage. Quella precedente, acquistata on line di primo prezzo e ignorando il monito di mia nonna, "chi più spende meno spende", è morta defunta dopo solo 4 mesi di utilizzo costante. Da allora pedalo con questa qui gentilmente concessa da Isabella. Fino a che non raggranello quanto basta per una cyclette più moderna e performante, quella che ho, che è stata soprannominata Isa, me la faccio bastare e avanzare. Del resto quello che conta è che mi fa fare movimento costante ed abbassa non poco il rischio di recidive.

Alla cyclette ci sono arrivata perchè sapevo quanto, rispetto al cancro al seno, il peso corporeo contenuto ed il movimento fossero fattori per prevenire o contrastare il rischio di recidive. L’attività fisica aiuta a modulare il sistema immunitario da cui dipende, a sua volta, la modulazione della malattia oncologica. Aiuta a controllare il peso corporeo, che ha una relazione strettissima con il rischio di tumore ed influenza aspetti del metabolismo legati ai meccanismi di insulinoresistenza. Le linee guida internazionali suggeriscono attività aerobiche di “endurance”, ovvero tutte quelle attività che fanno muovere il corpo intero (correre, camminare, andare in bicicletta, nuotare) per almeno 30 minuti al giorni e per circa 5 giorni a settimana. Un ampio studio apparso sul Journal of the American Medical Association ha dimostrato inoltre che una semplice camminata a passo svelto di mezz'ora per cinque giorni alla settimana porta già a ridurre del 18% il rischio di cancro al seno.

Ma perchè proprio la cyclette?
Data la mia filosofia di vita ed il protocollo personalizzato che sto seguendo, prediligo fortemente quelle attività che sono di per sè molto salutari e non hanno effetti collaterali (cioè possono fare solo bene).
Chiaramente ci sono molti modi di fare movimento ed io ne utilizzo anche altri (la salsa cubana o le camminate ed il trekking che si svolgono all'aria aperta). La cyclette ha però l'indubbio vantaggio (ormai già ampiamente sperimentato perchè è più di un anno che la utilizzo regolarmente) di poter essere utilizzata ogni volta che si vuole indipendentemente da vincoli di orario e tempo metereologico. Inoltre fa risparmiare denaro e tempo se, come faccio io, la si utilizza da casa propria senza appoggiarsi ad una palestra.
Per questo, dopo l'intervento di mastectomia nell'estate del 2013, sono trascorsi solo pochi mesi prima che sequestrassi la vecchia cyclette di mio padre che la utilizzava (poco) per il suo diabete.
Me la sono piazzata nel salone dove ho anche il mio studio (dove c'è spazio a sufficienza) in posizione strategica in modo da poter vedere lo schermo del pc.
In questo modo ho iniziato ad utilizzarla la sera dopo cena (che, come da mio stile alimentare, è molto leggera) mentre guardavo al pc qualche film in streaming oppure ascoltavo musica.
Direi che l'abbinamento è perfetto: il tempo vola, la fatica non si sente ed il multitasking si scatena.
Da allora non mi sono più fermata arrivando gradualmente ad aumentare i tempi dai 30 minuti ai circa 60 minuti attuali.
Più o meno riesco a salire in sella con una media di 4 volte a settimana e mi ci trovo benissimo.
Ero talmente entusiasta che, a novembre 2014, avevo riconsegnato a mio padre la sua vecchia cyclette facendomi giurare che avrebbe ricominciato a pedale perchè gli faceva bene, ed io ne avevo acquistato una su internet.
Purtroppo non potendo investirci più di tanto (essere lavoratrice autonoma senza diritti e dover sostenere le spese aggiuntive di un cancro ti presenta un conto piuttosto salato) e quindi mi ero mossa acquistandone una di primo prezzo sulle 80€ (meno di così non se ne trovavano).
Detto fatto, dopo 4 mesi di utilizzo frequente, è morta stecchita. Mio fratello, che è un ciclista esperto, me l'ha pure smontata e sezionata tutta per verificare se era possibile salvare il salvabile. Niente da fare. "Hai comprato un catorcio, la fine che ha fatto era cronaca annunciata - ha sentenziato - del resto per 80€, che pretendevi".
Disperata ho lanciato un help con facebook ed il giorno stesso Isabella si è offerta di mettermi a disposizione una vecchissima cyclette, ormai vintage puro, che stava sonnecchiando polverosa in garage.
Presa, ripulita e rivitalizzata adesso Isa è lì nel mio salone e per lo meno ha impedito che interrompessi il mio protocollo pedalifero.
Fa un rumore della madonna, sembra di star dentro una fabbrica, la pedalata sembra balbuziente e non è certo fluida come quella delle cyclette magnetiche, ma di sicuro questa non si rompe ed è indistruttibile. Che dire......, pare una situazione molto "alternativa" ed in perfetta sintonia con il mio stile di vita da decrescita felice.
Appena raggranello quelle 300€ circa che mi servono per un modello più consono, se ne riparla.
Per ora pedalo perchè:

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