Prendo spunto dal recente articolo di Repubblica "Parabeni, nei cosmetici dosi minime potrebbero aumentare rischio di tumore al seno" che riporta i risultati di una ricerca del Silente Spring Institute e della University of California di Berkeley, pubblicato su Environmental Health Perspectives. Toh, scoperta l'acqua calda!. Di questa roba qui se ne parla da mo' ma tanto prima che vadano a rompere le scatole all'industria della bellezza che non solo è una potenza ma che c'ha le mani in pasta fino all'orlo nel rosato mondo della filantropia pinkwasher pro cancro al seno, ce ne corre....
Il dibattito sulla pericolosità dei parabeni non è certo nuovo ed Afrodite K aveva già scritto "Tumore al seno e cosmetici: sii consapevole di quello che ti metti addosso!".
Diciamo che il dibattito sul rapporto tra le sostanze contenute nei prodotti cosmetici ed il cancro al seno rischia di portare in secondo piano un'altra questione che a tutti gli effetti si configura come un problema di pinkwashing. Molte campagne per la prevenzione del cancro al seno, anche qua in Italia, sono realizzate in partnership proprio con l'industria cosmetica e dell'igiene personale. Che coincidenza, no?
Ecco l'articolo di Repubblica a cui aggiungo (Afrodite K va spesso a spulciarsi le fonti) il link della ricerca scientifica citata pubblicata nell'ottobre 2015.
Nuovo allarme sulla sicurezza dei conservanti fra i più comuni usati nei prodotti di bellezza, i parabeni. Potrebbero aumentare il rischio del tumore al seno e, al contrario di quanto sia stato ritenuto fino ad oggi, i danni si potrebbero verificare anche a piccolissime dosi. Lo sostengono i tossicologi del Silent Spring Institute, istituto di ricerca sul cancro al seno e l'ambiente, con la University California, di Berkeley in una ricerca pubblicata su Environmental Health Perspectives e svolta con i fondi del California breast cancer research program. I parabeni rientrano fra i cosiddetti 'interferenti endocrini' ed hanno azione 'ormono-simile' perché attivano lo stesso recettore degli estrogeni, come fa di norma l'estradiolo. I ricercatori hanno osservato in particolare l'espressione di due tipi di recettori presenti sulle cellule cancerose del seno, quelli per l'estrogeno e per il gene HER2. Approssimativamente il 25% dei tumori al seno produce una abbondanza di HER2 e si tratta delle forme tumorali più aggressive. Gli autori hanno quindi valutato l'azione del recettore HER2 sotto l'effetto dei parabeni, dimostrando che i composti chimici accelerano la moltiplicazione delle cellule cancerose HER2 a concentrazioni molto basse. "Anche dosi minime". "I parabeni potrebbero agire a dosi minime legandosi con altre sostanze ed influenzando così la proliferazione delle cellule malate," - precisano gli autori dello studio in una nota stampa. "Potrebbero quindi essere più pericolosi di quanto si pensi e la nostra scoperta dovrebbe indurre scienziati ed enti regolatori a ripensare al potenziale impatto di tali composti nello sviluppo del tumore al seno. I test di sicurezza eseguiti fino ad oggi hanno sottovalutato il rischio". Dubbi sulla sicurezza. In tutto il mondo il dibattito su parabeni si sta facendo sempre più intenso e questa non è l'unica ricerca che pone dubbi sulla loro sicurezza. Negli Stati Uniti non ci sono limiti nell'uso di tali composti in ambito cosmetico e la comunità scientifica più volte ha sollecitato la Food and Dug Administration affinché realizzi una normativa in materia con eventuali restrizioni d'uso, prendendo come spunto le nostre leggi europee. In Europa infatti qualche passo è stato fatto ed è da almeno un anno che è stato vietato l'uso dei parabeni 'a catena ramificata', ritenuti senza dubbio pericolosi. Nel frattempo aumenta in tutto il mondo il numero delle industrie cosmetiche che ne abbandonano l'impiego in modo volontario usando conservanti alternativi ed etichettando i loro prodotti come 'paraben free'.
Ma cosa sono esattamente i parabeni? La prossima volta che andate al supermercato leggetevi un po’ di etichette poste su deodoranti che ritardano la sudorazione, dentifrici che mantengono la protezione per 24 ore, struccanti, ma anche su detergenti intimi, shampoo, creme solari e doposole. Molte di esse riporteranno probabilmente alcuni di questi componenti: metilparabene (methylparaben, E218), etilparabene (ethylparaben, E214), propilparabene (propylparaben, E216) e butilparabene (butylparaben). Più raramente isobutilparabene (isobutylparaben), isopropilparabene (isopropylparaben), benzilparabene (benzylparaben). Le sostanze sopra citate sono parabeni, ossia composti dell’acido 4-idrossibenzoico, chiamato anche acido p-idrossibenzoico o acido para-idrossibenzoico, e sono ampiamente utilizzate per la loro efficacia e per il basso costo nell’industria cosmetica, oltre che come conservanti alimentari.
La ricerca divulgata da Repubblica non è la sola. Già in passato i ricercatori del Genesis Breast Cancer Prevention Center dell’Ospedale universitario di South Manchester hanno pubblicato uno studio che ha preso in esame 160 campioni di tessuti di 40 donne che tra 2005 e 2008 hanno subito una mastectomia a causa del tumore al seno. Sono stati rinvenuti alti livelli di parabeni nel 99 per cento del campione, in particolare di n-propilparaben. Secondo la ricerca, non si può definire con certezza una diretta correlazione tra deodoranti e altri prodotti per l’igiene personale e la presenza di parabeni nei tessuti, dato che 7 pazienti su 40 hanno dichiarato di non averne mai fatto uso.
Per quanto riguarda la posizione dell’Europa, il 25 ottobre 2011 è stata avviata dalla Grecia un’interrogazione al Parlamento europeo per vietare i parabeni nei prodotti cosmetici secondo il principio di precauzione come è già accaduto in Danimarca, dove è vietato l’utilizzo di propilparaben e butilparaben nei prodotti destinati a bambini di età inferiore ai 3 anni. La risposta è riportata su un file di Word con la data del 19 gennaio 2012, ed è stata per ora negativa: non si intende vietare l’uso dei parabeni nell’UE anche se esiste la consapevolezza del fatto che propilparaben e butilparaben sono stati aggiunti alla seconda edizione della Lista SIN, acronimo che sta per “Substitute It Now!”, “Sostituiscilo adesso!”, comprendente 378 sostanze chimiche estremamente problematiche incluse nel REACH, la Regolamentazione della Comunità Europea delle sostanze chimiche e del loro utilizzo sicuro.
La ricerca del Genesis è così commentata in un articolo scritto da Alissa Marrapodi di Inside Cosmeceuticals (gennaio 2012) trovato nel sito di Oskia (casa cosmetica di Londra) che ho tradotto per voi.
All'inizio di questo mese, i ricercatori del Genesis Breast Cancer Prevention Center presso l'Ospedale Universitario di South Manchester, in Inghilterra, hanno rilasciato i risultati di uno studio di tre anni che ha misurato le concentrazioni di cinque parabeni in quattro punti diversinel seno di 40 donne sottoposte a mastectomia per il cancro al seno primario (J Toxicol App. Gen. 12, 2012). Questo recente studio ha rilevato uno o più parabeni nel 99% dei campioni di tessuto, e nel 60% dei casi erano presenti tutti e cinque i parabeni. Un dibattito globale è stato quindi scatenato e ricercatori stanno ulteriormente indagando la tossicità dei parabeni ed il loro ruolo potenziale nel cancro al seno. Due studi condotti nel 2005 (Golden et al., 2005;. Soni et al, 2005) hanno determinato che i parabeni possiedono bassa tossicità ma dal 1998, la ricerca dimostra che i parabeni possiedono proprietà estrogeniche (recensito in Darbre e Harvey, 2008;. Routledge et al, 1998) con un ruolo centrale nello sviluppo, la crescita e la progressione del cancro al seno (Miller, 1996). Anche se la fonte dei parabeni non è stata identificata nel tessuto mammario umano, è stato ipotizzato che livello basso assorbimento dermico da prodotti per la cura personale applicato alla regione del seno a lungo termine potrebbe aver contribuito. Secondo uno studio del 2010, l'esposizione agli estrogeni ambientali avviene attraverso la dieta, i prodotti per la casa e cosmetici ma in generale, le loro concentrazioni sono troppo bassi per provocare una risposta estrogenica. Lo studio ha rilevato che comunque se esposti a sostanze chimiche a sufficienza, le piccole dosi che si accumulano nel tessuto mammario possono potenzialmente arrivare ad indurre una risposta estrogenica. La Gran Bretagna sta segnalando un'incidenza sproporzionata di cancro al seno nel quadrante superiore esterno, zona dove sono applicati molti prodotti per la cura personale. È interessante notare che l'attuale studio ha riferito che anche se la fonte dei parabeni non è stata identificata, i parabeni sono stati trovati in 7/40 pazienti che hanno riferito di non aver mai usato cosmetici ascellare nella loro vita. "La scoperta intrigante che i parabeni sono presenti anche in donne che non hanno mai usato prodotti ascellari solleva la questione: dove sono queste sostanze chimiche provenienti da parabeni?" ha detto Lester Barr, consulente chirurgo presso l'Ospedale Universitario di South Manchester e presidente della Genesis Breast Cancer Prevention Center, che ha sponsorizzato parte il recente studio del 2012. Perché i parabeni si raccolgono nel seno? La natura del tessuto adiposo mammario rende quella zona un obiettivo primario per le sostanze chimiche lipofile e idrofile inquinanti che possiedono una serie di proprietà di interferenza endocrina e attività genotossica (CML - Breast Cancer 2010; 22 (4):. 113-22). Per quanto riguarda il cancro al seno, questo è un problema a causa della loro capacità di mimare o interferire con l'azione degli estrogeni. La differenza tra fitoestrogeni a base vegetale come la soia, legumi, cereali e luppolo che hanno attività estrogenica è che possono essere consumati in quantità relativamente elevate tramite dieta, ma essi vengono cancellati dal corpo in tempi relativamente brevi. Anche i POP artificiali (inquinanti organoclorurati persistenti) utilizzati in agricoltura, come erbicidi e pesticidi, e i PCB (bifenili policlorurati) possiedono attività estrogenica ma a causa delle loro proprietà lipofile non vengono cancellati dal corpo facilmente accumulandosi nei tessuti grassi secondo l'articolo "Prodotti per la cura personale e cancro al seno" scritto da Philippa D. Darbe, MD, oncologa presso la Scuola di Scienze Biologiche, Biomediche e Scienze Farmaceutiche all'Università di Reading, in Inghilterra. L'articolo cita classi di prodotti per la cura personale ai quali è esposta la zona del seno (tra cui creme da barba, cura della pelle e del sole, prodotti per l'igiene femminile, profumi, prodotti per la cura dei capelli, ecc .) Oltre alle sostanze chimiche utilizzate nei prodotti per la cura personale che hanno mostrato attività estrogenica (in vitro e in vivo), inclusi cloridrato di alluminio, che viene utilizzato negli antitraspiranti (un prodotto che quasi tutti usano quotidianamente). Lo scorso autunno, i ricercatori del Medical Center California Pacific hanno rafforzato la preoccupazione che il bisfenolo-A (BPA) e il methylparaben (MP), a basse concentrazioni, può avere conseguenze negative per la salute, come un aumento del rischio di cancro al seno (Carcinogenesis. 1 settembre , 2011). Quindi non sono solo le sostanze chimiche all'interno dei prodotti per la cura personale ha destare preoccupazione ma anche gli imballaggi in plastica. Anche se sembra che ci sia una notevole quantità di ricerca Darbe sostiene in Inside Cosmeceuticals: "Non vi è alcun legame provato tra il cancro al seno ed i parabeni o qualsiasi prodotto di cura personale, tuttavia, l'assenza di prove non è prova di assenza; semplicemente non lo sappiamo. Se queste sostanze chimiche nonfossero entrate nel seno umano, allora non ci sarebbe stato alcun dubbio. Il fatto che essi siano lì necessita di maggiore ricerca per scoprire se possono causare effetti negativi con la loro presenza (da soli o in combinazione). Personalmente, ho sempre pensato che il problema è più vasto dei parabeni". Quindi la domanda non è più se i prodotti per la cura personale possono essere assorbiti nel corpo (perchè chiaramente lo possono essere ed, a seconda della loro presenza, misurati), ma è ancora da determinare se esite o meno una relazione causale tra una o più combinazioni di sostanze chimiche e lo sviluppo del seno cancro. Penso che non importa se questo rapporto è stato confermato o negato o spiegato, occorre comunque parlare della ripetuta individuazione dei parabeni nei tessuti del seno. E' spaventoso sapere quanto i nostri prodotti per la cura personale possono influenzare il sistema endocrino. Mentre scrivo questo, sto avendo pensieri sconcertanti sul deodorante che applico ogni giorno e quello che potrebbe fare al mio corpo".
E quindi ?
Voi fate un pò quel che credete, io personalmente uso il minor numero di prodotti possibile (la maggior parte cosmetici e prodotti per l'igiene personale sono frutto di un consumo indotto non strettamente necessario visto che per lavarsi e rimanere in ordine basta veramente poco, tutto il resto è un plus che fa guadagnare altri più che se stessi!) ed in parte me li autoproduco.
"potrebbero" non è possono comunque è indubbio che si devono fare cosmetici sicuri, per fortuna esistono anche quelli ecobio ma costano molto
RispondiElimina(lo shampoo comunque non è un cosmetico, è un prodotto per l'igiene)