lunedì 9 novembre 2015

Il pericolo di rendere "carino" il cancro al seno senza occuparsi delle sue cause

E' chiaro che ormai da tempo ci sia in atto il tentativo di presentare il cancro al seno come qualcosa di "normale" concentrando l'attenzione sulla diagnosi precoce e sulle cure senza toccare tutte le possibili cause (e fermarle). E' davvero inquietante che nessuno gridi allo scandalo per il fatto che siamo di fronte ad un'evidente epidemia che ogni anno aumenta le proprie statistiche con nuovi casi (ed in età sempre più giovane). Che il cancro al seno esista e che sia così frequente pare un fatto ormai da accettare. L'importante è abbassare il tasso di mortalità. Su tutto il resto, no problem, tanto basta renderlo rosa e "carino", no?  Certo che no! e questa intervista ad una donna operata di cancro al seno lo sottolinea......

Il presente post rappresenta la traduzione ed adattamento dell'articolo: "Member perspective: stop trying to make cancer pretty" di Breast Cancer Action associazione impegnata da 25 anni nella difesa della salute delle donne e nel veicolare nuovi paradigmi, prassi, informazioni sul cancro al seno al di là dell'immagine rosata e "normale" che se ne vuole dare.

L'articolo proposto rappresenta un'intervista di Alyssa Figueroa, membro dello staff di Breast Cancer Action, a Sandra Allegrini (una californiana membro di BCA dal 1993 dopo la sua prima diagnosi di cancro al seno), rispetto ad un articolo pubblicato su The Huffington Post dal titolo "Make cancer pretty" e scritto da Carol Hamilton presidente di L'Oreal Luxe USA.

Alyssa Figueroa (AF): Qual è stata la tua reazione all'articolo "Make cancer pretty"?
Sandra Allegrini (SA): Il titolo dell'articolo è una provocazione perché rafforza l'idea che se mettiamo un pò di trucco sul cancro, siamo in grado di coprire tutta la schifezza che c'è dietro. Il settore cosmetico continua a immettere nel mercato prodotti contenenti cancerogeni, come parabeni e ftalati che sono interferenti endocrini, e contemporaneamente sostiene di voler supportare la prevenzione del cancro al seno attraverso la consapevolezza. Non ho bisogno di consapevolezza, ho bisogno di qualcuno che risolva il problema. Penso che articoli come questo diano davvero un'impressione sbagliata. Quando mi è stato diagnosticato il cancro al seno, sono andata ad eventi come questo ed il messaggio era: "Vieni e ti daremo un po' di trucco mostrandoti come usarlo mentre stai facendo la chemio". Ma questo è un vecchio trucco. Un trucco che contiene parabeni. E noi dovremmo sorvolare su questo lasciando che coloro che distribuiscono questi cosmetici si sentano bene? Ma loro stanno in realtà contribuendo al permanere del problema. L'autrice dell'articolo scrive "E' incredibile quello che la bellezza e un po' di make-up possono fare per l'autostima ....i prodotti di bellezza possono invertire  i pedaggi richiesti dalla chemioterapia".  Ma avete mai provato la chemioterapia? Non si può truccare e invertire quello che vi sta facendo! E quei "pedaggi" sono la vita vera per molte donne, non scompaiono mettendoci su un pò di trucco.

AF: qual è la tua reazione rispetto alla tua esperienza con il cancro al seno? Ti è stato diagnosticato un cancro al seno nel 1993, giusto?
SA: Sì, due volte, nel 1993 e nel 2009. La mia reazione a questo articolo è basata  sulla mia effettiva  esperienza con il cancro al seno. Non credo proprio che mi si possa dire che l'industria della bellezza sia interessata a trovare una cura per il cancro al seno. Io non vedo questo a nessun livello. Io non lo vedo con Revlon. Io non lo vedo con le passeggiate nè con i fiocchi rosa in ottobre. In realtà, io non voglio indossare il colore rosa nel mese di ottobre. Ed il rosa mi piace anche! Ma io non ho intenzione di usarlo nel mese di ottobre.

AF: Perché credi che l'industria cosmetica non stia affrontando il problema del cancro al seno?
SA: Non so se un settore come quello può affrontarlo davvero. Penso che sia troppo grave come problema. Si tratta di un business, giusto? Loro sono nel business della vendita dei cosmetici. Queste sono due cose in contraddizione. Sono in affari così devono vendere questo prodotto, ed allo scopo di vendere questo prodotto lo veicolano in molti modi. Lo offrono gratuitamente ad alcune persone. Distribuiscono i campioni. Se si tocca qualcosa, è molto più probabile acquistarla, giusto? dandomi il loro prodotto gratuitamente adesso aumentano la probabilità di effettuare una vendita più tardi. Ma il loro prodotto potrebbe essere la causa del cancro al seno a causa degli ingredienti contenuti all'interno!

AF: Prima hai detto che non si usi rosa nel mese di ottobre. Puoi dire di più sul perché?
SA: Non ho intenzione di indossare un nastro rosa. Il cancro al seno non è rappresentato sufficientemente come una malattia. Invece è una malattia terribile, come lo sono tutti i tumori. Ci vogliono far sentire come se si sorvolasse su tutto questo. Ti do un pò di trucco o un nastro rosa da indossare, tu ti senti bene e pensi che stai facendo qualcosa di buono, ma in realtà non si sta facendo niente per risolvere il problema. Stiamo facendo di più per l'industria che produce quei prodotti che per le persone che hanno il cancro al seno. Sento che c'è qualcosa di sbagliato nel prendere parte a tutto questo.....

1 commento:

  1. una persona malata o sana che vuole truccarsi deve poterlo fare con prodotti sicuri

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