giovedì 12 giugno 2014

La tetta bionica ha finalmente la sua certificazione

La mia tetta bionica non è più da oggi solo una tetta razzo. Ebbene no, c'ha il suo nome tecnico e la sua certificazione perchè Afrodite K è riuscita finalmente a farsela consegnare dopo oltre 10 mesi dall'impianto.

Conquista non banale. Ero stata dimessa con una semplice indicazione di espansore da 235-255 cc. Stop. Avvertivo una banale necessità di sapere di preciso cosa cavolo c'avevo sotto il pettorale e che mi portavo a spasso da mesi e mesi. Da quando poi ho scoperto che ci sono esami diagnostici come la risonanza magnetica mammaria che sono controindicati con certe tipologie di protesi contenenti pezzetti di metallo (che può partire esplodendo durante l'esame, che figata....), questa esigenza è leggermente aumentata.
Eccola qua allora la mia protesi supertecnologica Natrelle 150 Short Height by Allergan con il suo bel numero seriale, non sò se mi spiego..... Fa parte delle protesi mammarie tipo Becker dispositivi sterili, utilizzati per interventi di mastoplastica additiva e ricostruttiva. Sono costituite dalla combinazione in un unico dispositivo di espansore tissutale e protesi mammaria, con doppio lume (internocontenente soluzione salina ed esterno in gel). La protesi è collegata ad un serbatoio remoto che consente di regolare il volume in fase post-chirurgica (a me hanno fatto 2 pompatine, poi basta perchè la povera tetta era già bellechè diventata una seconda, doppia dell'altra autentica).
S tratta di una protesi potenzialmente permanente, nel senso che se uno avvia la procedura della ricostruzione del seno, poi te la tolgono, altrimenti, finchè dura, te la puoi tenere anche a vita. Non solo, è pure compatibile con la risonanaza magnetica, quindi nessun impedimento per i futuri esami!!!.
Io per ora ho scelto di non fare la ricostruzione del seno e di sicuro non quella tradizionale con protesi (che poi non sono manco definitive anche se non te lo dicono) sia nella tetta andata che nell'altra.
Quindi per ora mi tengo questa con tubo e valvola annessi che danno sicuramente un pò fastidio sotto l'ascella ma quanto meno assicurano un sistema "chiuso" più affidabile contro la fuoriuscita di liquido fisiologico (quello che riempie l'espansore). Togliere tubicino e valvola sostituendoli con un tappino andrebbe a modificare tutto l'apparato col rischio magari di ritrovarsi poi nel tempo a dover riaprire tutto e rioperarsi perchè il tappino ha fatto i capricci. E ci manca anche questo.....Grazie alla chirurga che m'ha dato questa dritta utilissima.
Insomma, si sopravvive anche con queste patetiche certezze: sapere il nome dell'attrezzo che t'hanno impiantato....... dopo un tumore, bisogna un pò accontentarsi.

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