mercoledì 27 marzo 2019

Cancro al seno: prendersi cura di sé sfruttando i benefici del Reiki

Una diagnosi di cancro al seno è tra le situazioni più difficili che una donna possa affrontare. Il dolore, lo stress e il trauma sono davvero notevoli e le donne in questa condizione hanno bisogno di tutto il supporto possibile. Un aiuto aggiuntivo può provenire da una tecnica energetica che riduce i sintomi di questa condizione, gli effetti collaterali dei trattamenti e lo stress che accompagna questa malattia: il Reiki. Anche la scienza comincia ad annoverare un certo numero di studi che valutano gli effetti del Reiki su pazienti con carcinoma mammario. Essi indicano che il Reiki può essere uno strumento complementare prezioso per il trattamento di questa patologia e sinergico rispetto alla medicina tradizionale. Afrodite K ne sa qualcosa...

Ma che cos'è il Reiki?

Nessuna religione o filosofia di vita, il Reiki è una tecnica di origine giapponese finalizzata al ripristino dell'equilibrio psico-fisico (con conseguente rilassamento e riduzione dello stress). Il riequilibrio avviene attraverso l'uso di quella "energia universale" che per la fisica moderna permea l'universo e costituisce il "mattone" fondamentale di ogni cosa, vivente o inanimata. Secondo Albert Einstein, "tutta la materia del'Universo non è altro che energia solidificata, con una frequenza vibrazionale minore rispetto alla costante velocità della luce al quadrato". Quindi l'energia e la materia si differenziano solamente per la loro frequenza vibratoria.
L’energia impiegata nei trattamenti non è quella propria (come nel caso della pranoterapia), ma viene attinta da quell'inesauribile serbatoio che è l’intero universo e fatta scorrere attraverso i canali del sistema energetico umano (ben noto ad agopuntori e operatori Shiatsu), lungo le braccia, per poi uscire attraverso i palmi delle mani, pronta per essere trasferita dal reikista a se stesso o agli altri.

Afrodite K ha incontrato il Reiki alcuni mesi dopo aver ricevuto la diagnosi di tumore al seno e aver subito una mastectomia nel 2013. Sinceramente se avessi iniziato ad utilizzare questo prezioso strumento molto prima probabilmente mi sarei evitata un sacco di sofferenza o comunque l'avrei alleviata non poco. In compenso dal gennaio del 2014 non ho più smesso di praticare Reiki fino a farlo diventare ormai la mia professione principale. Sono infatti Operatrice e Insegnante della Scuola Nazionale ilReiki.

I benefici del Reiki per le pazienti con il tumore al seno

Sebbene il Reiki non sia un sostituto del trattamento medico tradizionale del tumore al seno, può fornire una serie di benefici per le pazienti. Questa tecnica può essere utilizzata per le donne che hanno appena appreso la loro diagnosi, quelle che sono state appena operate e sono coinvolte in protocolli di trattamento (anche in stadi avanzati come quelli metastatici) fino a quelle che si stanno riprendendo dopo un cancro al seno. Alcuni dei benefici del trattamento Reiki per le donne con carcinoma mammario possono includere:
  • Riduzione delle sensazioni di dolore. Il dolore è uno dei segni distintivi del cancro, sia durante il trattamento che durante il progredire della malattia. Indipendentemente dal motivo del dolore, il Reiki può ridurre queste sensazioni, migliorando la qualità di vita delle donne.
  • Miglioramenti dell'umore. Molte donne affette da tumore al seno soffrono di depressione e ansia legati alla loro malattia. I trattamenti Reiki possono alleviare lo stress e l'ansia rendendo le pazienti più proattive e disposte a conformarsi alle raccomandazioni terapeutiche.
  • Riduzione dello stress. Niente è più stressante che affrontare qualcosa di così serio come il cancro al seno. Il Reiki può ridurre i livelli di stress in modo che le donne possano rilassarsi e concentrarsi sulla loro guarigione.
  • Miglioramento nella qualità del sonno. Le pazienti che sperimentano uno stato di rilassamento dopo le sessioni di Reiki aumentano la probabilità di riposare meglio con vantaggi per l'umore e la capacità del corpo di guarire se stesso.
  • Sviluppo del self-empowerment. Spesso la malattia porta il paziente a chiudersi nel ruolo di vittima impotente di fronte agli eventi. Una tecnica semplice e versatile come il Reiki, soprattutto se appresa e utilizzata in autonomia, rende possibile alle donne con il cancro al seno riappropriarsi della possibilità di agire e alleviare la propria condizione, di prendersi cura si sè in prima persona.
Inoltre, poiché il Reiki è completamente non invasivo e senza alcun effetto collaterale, è adatto per la maggior parte delle pazienti con cancro al seno. Questa tecnica non interferisce con nessun altro trattamento per il cancro, quindi può essere usato in sicurezza in qualsiasi fase terapeutica (anche in stadi avanzati e in presenza di metastasi).

L'efficacia del Reiki per le donne operate di cancro al seno è confermata anche dalla scienza

Numerosi studi supportano l'efficacia del Reiki in pazienti colpiti da tutti i tipi di cancro, incluso il cancro al seno. Ad esempio, l'Abramson Cancer Center ha pubblicato rapporti che dimostrano che, se combinato con trattamenti tradizionali, l'uso del Reiki può ridurre i livelli di stress, alleviare l'ansia, migliorare il rilassamento e ridurre la percezione del dolore nei pazienti con cancro. Allo stesso modo, secondo l'American Cancer Society, uno studio ha dimostrato che i pazienti oncologici che partecipavano alle sessioni di Reiki avevano meno probabilità di provare dolore rispetto a quelli che non partecipavano alle sessioni di Reiki.
Breastcancer.org, organizzazione senza scopo di lucro dedicata a fornire un'affidabile, completa e aggiornata informazione sul cancro al seno e la salute del seno attraverso la sua comunità online, ha inserito nel suo sito la tecnica del Reiki descrivendola e fornendo utili consigli per le donne operate di tumore al seno.
A New York il Columbia Hospital utilizza il Reiki per il cancro al seno addirittura nelle sale operatorie!

Cancro al seno: come utilizzare il Reiki

Il Reiki è una tecnica estremamente versatile ed è possibile impiegarla in situazioni diverse:
  • come auto-trattamento per il proprio benessere psico-fisico sia da parte delle pazienti che dei loro caregivers (sottoposti spesso ad elevati livelli di stress). In questo caso è sufficiente frequentare un Corso Reiki di primo livello per essere autonomi nell'uso della tecnica facile da apprendere anche per le persone ammalate. Nei casi più critici nei quali la patologia è in uno stato avanzato è possibile anche frequentare un corso individuale a domicilio (l'insegnante Reiki si reca a casa o in ospedale per far apprendere alla paziente le basi della tecnica e renderla così autonoma il prima possibile nell'utilizzarla).
  • come trattamenti ricevuti da operatori. Si può avvalersi di operatori professionali formati non solo rispetto alla tecnica Reiki ma anche alla "cura della relazione con l'altro".
  • come trattamenti ricevuti dai propri caregivers familiari reikisti (compagni, figli, parenti o amici) che hanno preventivamente frequentato un corso di Reiki.
Chiaramente il Reiki nasce come "sistema di auto-guarigione", questo significa che i maggiori benefici si ottengono quando è possibile utilizzarlo in autonomia ogni volta che si vuole senza dipendere da operatori e caregivers.

Spero che queste informazioni siano utili a te o ai tuoi cari. Per me hanno fatto davvero la differenza e gran parte della serenità con cui continuo ad affrontare la mia situazione di paziente oncologica "appesa" senza evidenze in corso, la devo proprio alla pratica continua del Reiki.
Se desideri approfondire non esitare a contattarmi!


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