venerdì 29 luglio 2016

La malattia dei lavoratori autonomi: ecco tutti gli emendamenti e le tutele bocciate in Senato

In questi giorni leggerete un sacco di articoli entusiasti per il procedere dello Statuto dei lavoratori autonomi.  Si è concluso infatti, l’esame fatto dalla Commissione Lavoro del Senato presieduta dall’On.le Maurizio Sacconi e la cosa adesso passa all’Aula per l’approvazione definitiva. Nessuno sta menzionando minimamente tutti gli emendamenti che sono stati bocciati e che avrebbero migliorato di molto la tutela della malattia. Ma Afrodite K è tignosetta qui troverete un sacco di belle notizie che non vi stanno dicendo. In ogni caso, un vi preoccupate, è estate, siamo sotto l'ombrellone, un se n'accorge mica nessuno, tutto passerà lieve lieve ed indolore, i giornali esulteranno perchè lo Statuto va avanti e nel caso di questa roba qua ve n'accorgerete se un vostro caro lavoratore autonomo s'ammalerà, o voi.... Quindi, toccatevi e sperate, va....
Afrodite K stava seguendo il contenuto e l'iter degli emendamenti proposti agli articoli 10 e 11 che sono quelli riferiti alla tutela della malattia delle partite iva. La maggior parte di essi erano davvero molto interessanti e proponevano diversi miglioramenti al testo dello Statuto, miglioramenti provenienti dalle stesse richieste della Petizione "Diritti e tutela per i lavoratori autonomi che si ammalano" e da molte associazioni tra cui Acta Associazione dei freelance ma anche molte associazioni di malati.
Ma niente da fare, molti di questi non sono passati.....

Afrodite K è tignosetta, si è andata a spulciare tutto il resoconto del dibattito in commissione.

Partendo dai 2 articoli dello Statuto relativi alla malattia presenti nella versione del Governo.......
Art.10 (Tutela della gravidanza, malattia e infortunio) 1. La gravidanza, la malattia e l'infortunio dei lavoratori autonomi che prestano la loro attività in via continuativa per il committente non comportano l'estinzione del rapporto di lavoro, la cui esecuzione rimane sospesa, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a centocinquanta giorni per anno solare. 2. In caso di malattia o infortunio di gravità tale da impedire lo svolgimento della attività lavorativa per oltre sessanta giorni, il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi è sospeso per l'intera durata della malattia o dell'infortunio fino ad un massimo di due anni, decorsi i quali il lavoratore è tenuto a versare i contributi e i premi maturati durante il periodo di sospensione in un numero di rate mensili pari a tre volte i mesi di sospensione.
Art.11 (Disposizioni in materia di tutela contro la malattia) 1. Per gli iscritti alla gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, i periodi di malattia, certificata come conseguente a trattamenti terapeutici di malattie oncologiche, sono equiparati alla degenza ospedaliera.

La situazione del nuovo testo adesso è questa: l'art.10 diventa art.14, l'art.11 viene soppresso ed inserite nell'art.7 alcune richieste (Fonte Senato)

Nel dettaglio ecco gli emendamenti che non sono passati:
  • Dichiarato inammissibile equiparare la gravidanza a rischio con la malattia ed estenderne quindi le relative tutele. 
  • Dichiarato inammissibile in caso di malattia sospendere gli studi di settore
  • Dichiarato inammissibile aggiungere al congelamento dei contributi previdenziali anche il congelamento delle imposte
Per quanto riguarda le tutele previste dall'ex articolo 11 esse vengono confermate ed ampliate alle patologie gravi. Rimane la questione dei "trattamenti terapeutici"...... Cosa rientrerà in essi affinchè si possa usufruire del diritto ai 180 giorni in 1 anno (come degenza ospedaliera)? Vale solo per le terapie cosiddette salvavita come la chemioterapia? In questo caso rimarrebbero fuori molti malati che magari debbono fare terapie conseguenti, per esempio, ad interventi chirugici gravi come fisioterapie prolungate o immobilità (io stessa non ho fatto la chemio ma 8 mesi di fisioterapie dovute a complicazioni post-mastectomia che mi hanno tenuta fuori dal lavoro)

26 commenti:

  1. La prossima volta che andrete a votare cari lavoratori autonomi pensate bene se votare ancora PD.

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    1. Hai ragione ma l'unica alternativa qual è non votare?

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  2. Che tristezza...continuiamo ad essere lavoratori di serie B per quanto riguarda malattia e maternità, mentre saliamo al primo posto se c'è da applicare qualche nuova, ulteriore tassa in più.

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  3. e se sospendessimo tutte le tutele dei politici?

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  4. C'e' poco da commentare. Se lo facessi sarei querelato! Comunque auguro corta vita a quei signori (signori per modo di dire).

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  5. Grazie per l'aggiornamento – c'è poco da stare allegri.

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  6. non anno neanche preso in cosiderazione l'invalidità cioe i due mesi che danno in più solo ai dipendenti e l'uscita anticipata per le pensione come i dipendenti e ancora stiamo a pagare fino a 70 anni che andiamo in pensione per mantenere queste persone potessero andargli tutte in medicine.

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  7. Cosa c' è da aspettarsi da gente come Sacconi e compagnia (PD). Ti invogliano sempre di più a lavorare in nero.

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  8. Questi provvedimenti sono incostituzionali, violano i diritti di eguaglianza dei cittadini, che hanno i medesimi doveri e diritti, dopo l'approvazione di esse, provate a far sollevare il caso davanti a un Giudice. In bocca al lupo.

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  9. la nostra condizione, in un paese civile,
    è una vergogna di stato

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  10. 1- Non mi aspettavo niente di diverso.
    2- Noi serviamo solo per pagare, versare, contribuire.
    3- Se quella volta che ho aperto la porta al giovane e sconosciuto Sacconi perché non volevano farlo entrare ad un convegno a cui doveva parlare lui, lo avessi buttato dalle scale, avrei fatto molto meglio.
    4- Non vedo l'ora di andarmene da questo paese di ladri parassiti fancazzisti.

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  11. Molto corrette le osservazioni fatta da Afrodite, ma c'è un piccolo ma rilevante ma. All'inizio del commento i lavoratori autonomi cui era rivolto il provvedimento di legge in fieri erano definiti lavoratori caratterizzati da una prestazione di lavoro continuativo a favore dello stesso soggetto, se non ho del tutto frainteso quanto letto. Se è corretta questa caratteristica e se questi lavoratori non hanno una forma di contratto che definisce e limita con esattezza il loro lavoro ad una ben definita prestazione che abbia carattere libero professionale e la cui effettuazione è per forza di legge dipendente dalla iscrizione ad un ben definito Ordine o Collegio professionale, come è, per esempio, per i medici attivi in una struttura di cura privata non legati da atto di assunzione quale dipendenti, è evidente al di fuori delle suddette caratteristiche questi lavoratori autonomi hanno di fatto e di diritto le caratteristiche di lavoratori dipendenti, che si preferisce definire autonomi ad evitare le conseguenze di carattere retributivo, previdenziale, e di tutela sanitaria, cui questi lavoratori avrebbero comunque diritto per legge.

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    1. in realtà non è così lo Statuto si rivolge in gran parte alla gestione separata piena di freelance a tutto titolo lavoratori indipendenti non assimilabili al lavoro dipendente

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  12. Questo è il paese. Auguri a chi resta!

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  13. bisogna cominciare a scendere nelle piazze, farsi vedere e sentire, dire in maniera forte ma tranquilla tutto quello che non va' bene. Siamo noi popolo italiano che tutti insieme ci dobbiamo ribellare, protestare e cercare di rendere pubbliche tutte le porcherie che i nostri "superiori" combinano. Uniamoci e una domenica, che so',tutti gli abitanti del nord scenderanno nelle piazze, poi la domenica sucessiva tutto il sud e l'altra ancora tutto il centro Italia. e una domenica al mese tutta Italia insieme per far vedere e sentire che siamo stanchi!!!!!! Per dire basta!!!!!! Per cercare di cambiare questa nostra triste e comune realta'. PROVIAMOCI almeno.... Ciao Carla 61

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  14. MA SE NOI IMPRENDITORI PER UN PERIODO LICENZIAMO CAUSA "X" I LAVORATORI DIPENDENTI FINO AD OTTENERE TOTALE TUTELA? PENSO CHE CE LA FAREMO A SOPRAVVIVERE PER UN PERIODO ANCHE SENZA I DIPENDENTI...O NO?

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  15. i lavoratori autonomi, assieme ai professionisti e abusivi... rappresentano la stragrande maggioranza degli evasori fiscali. che si rivolgessero alle assicurazioni private... e che siano autonomi veri e non di comodo

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    1. Caro gaetano pubblico con piacere il tuo commento perchè mi permette di ri-sottolineare (e purtroppo vedo che ce n'è sempre bisogno) quante informazioni inesatte e stereotipi imperversano sui lavoratori autonomi: http://tumoreseno.blogspot.it/2015/01/partite-iva-e-malattia-alcuni-tra-gli.html

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    2. Non c'è proprio niente di comodo nell'essere lavoratori autonomi. Fidati Gaetano, non so dove abiti tu, dalle mie parti i professionisti (inclusi freelance) che lavorano per le PMI, incassano solo dietro fattura. Non c'è verso di fare del nero.

      Altra storia quella degli artigiani che lavorano per i privati… ma di questi tempi anche molti di loro se la passano male con le tante ditte edili che sono saltate.

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    3. Informati e aggiornati. Sei fermo alla realtà di 20/30 anni fa. Adesso paghiamo anche per tutti quelli che non lo hanno fatto nei tempi buoni. E se è giusto pagare, è altrettanto giusto avere dei diritti e delle tutele che prescindono dalla natura del rapporto di lavoro (autonomo o meno). Che poi ci siano troppe partite iva che di "autonomo" hanno ben poco, nel senso che mascherano rapporti di lavoro dipendente, è un altro discorso.
      E se mi parli di assicurazioni private (ci possono stare, per carità), allora parla anche di un abbassamento dell'aliquota da versare in gestione separata. Immagino tu non sappia neppure quant'è men che meno che incidenza abbia sulla redditività di un libero professionista !

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    4. Caro Gaetano lavoraore autunomo e colui che ogni giorno ha sempre qualcosa da pagare,non so se rendo l'idea. E' riuscire a fa quadrare i conti.Non ti credere che un'autonomo può fare ciò che vuole.Il dipendente deve rendere conto al datore di lavoro,ma se associ autonomia a libertà beh hai preso un granchio.

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  16. Egregio Gaetano mi piacerebbe molto poter rivolgermi alle assicurazioni private a fini pensionistici e tutela della malattia ma lo stato mi chiede il 30% obbligatorio su quanto fatturo, acconti inps per l'anno prossimo (e non so se lavorerò a settembre!) mi dice che potrò andare in pensione solo se la mia pensione a 67 anni o giù di lì sarà 2,5 volte e mezza il minimo (ma non eravamo nel retributivo?) altrimenti a 70 anni. Le aziende per cui lavoriamo pagano a 12/16 mesi. Colleghi chiedono mutui in banca per pagare le tasse e gli acconti. Vorrei tanto essere un'autonoma vera. Le aziende senza fattura non pagano! altro che evasori! (Tanto per sottolineare: nessun giorno di malattia in 20 anni...no ferie pagate, no 13a/14a, tasse secondo aliquote IRPEF di tutti, addizionali regionali, IRAP fino all'anno scorso (senza dipendenti) Pensione forse a 70 anni. Nessuna tutela in caso di perdita definitiva del lavoro. Ma di che cosa parli??? Informati va!

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  17. Caro Gaetano, l'autonomo prorio per il nome, ha la finanza che gli controlla anche i peli del culo, non e' come per tutti quei disoccupati (pagati), quelli in cassa integrazione (pagati), in mobilita' speciale (pagati), quei statali che finiscono alle 16.00, che poi vanno a fare nero e nessuno gli fa lo spesometro, perche' non ci parli un po' di questi ?

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  18. ...ah Gaetano, visto tutti i privilegi perchè non ti fai anche tu una partita iva?

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  19. Si è proprio così i dipendenti sia pubblici che privati non si rendono conto che il loro stipendio è al netto e tutto il resto lo paga il datore di lavoro!

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