martedì 27 gennaio 2015

Lavoratori autonomi e malattia: l'ordine del giorno che ogni Comune e Regione può presentare

Per difendere i diritti dei lavoratori autonomi colpiti da malattia grave e prolungata Afrodite K sta conducendo una battaglia ricca di azioni tra cui anche un appello alle amministrazioni locali che prontamente hanno risposto. Comuni e Regioni stanno prendendo posizione attraverso la presentazione ed approvazione di un ordine del giorno che impegna il Governo ed il Parlamento alla modifica delle normative e ad azioni concrete per sostenere il popolo delle partite iva. Visto che qualche amministrazione lo ha richiesto esplicitamente, Afrodite K pubblica il possibile testo che può essere presentato ed approvato da altri Comuni e Regioni d'Italia.


I Comuni e e le Regioni che presentano questo tipo di ordine del giorno sono pregati di darne comunicazione ad Afrodite K in modo da agevolare la diffusione della notizia.

Ordine del giorno
“Diritti e tutela per i lavoratori autonomi colpiti da malattia grave o prolungata”

Il Consiglio Comunale (o il Consiglio Regionale) di ............

Premesso che:
  • il Parlamento Europeo si è espresso in materia di scarsa protezione sociale per i lavoratori autonomi attraverso la risoluzione del 14 gennaio 2014 intitolata proprio “Protezione sociale per tutti, compresi i lavoratori autonomi”. Vedi testo completo: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2014-0014+0+DOC+XML+V0//IT ;
  • un numero crescente di lavoratori autonomi a causa della crisi economica (scarso lavoro o lavoro remunerato a livelli molto bassi), in particolare le donne, si trovano al di sotto della soglia della povertà, ma non figurano ufficialmente come disoccupati;
  • i lavoratori autonomi sono storicamente esclusi dagli ammortizzatori sociali applicati invece ai lavoratori dipendenti (cassa integrazione, mobilità……) ed ai disoccupati (Naspi, Asdi; Dis-coll);
  • rispetto alla tutela in caso di malattia sussiste un evidente discriminazione tra i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e quelli autonomi. I primi, infatti, possiedono tutta una serie di garazie diversificate in caso di malattia (per esempio 180g a stipendio pieno, divieto di licenziamento, possibilità di richiedere part-time, divieto di trasferimento, accesso alla legge 104….), mentre i lavoratori autonomi devono continuare a lavorare per vivere e curarsi poiché l’Inps non prevede l’indennità di malattia (per esempio per commercianti o artigiani) oppure prevede, per gli appartenenti alla gestione separata, garanzie irrisorie come i 61 giorni in 1 anno intero, chiaramente insufficienti in caso di patologie serie o prolungate, con diarie giornaliere molto basse;
  • il finanziamento dei sistemi di protezione sociale, soprattutto in periodi di crisi economica, permette di conciliare gli obiettivi sociali ed economici ed, a lungo termine, contribuisce al mantenimento e allo sviluppo dell'economia, deve essere quindi considerato un investimento e non una spesa.
considerato che:
  • il 10 febbraio 2014 Daniela Fregosi, lavoratrice autonoma che si è ammalata di cancro al seno, appoggiata da ACTA Associazione Consulenti Terziario Avanzato, ha lanciato la Petizione "Diritti ed assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano” che ha raccolto ad oggi oltre 126.000 firme (https://www.change.org/it/petizioni/presidente-del-consiglio-diritti-ed-assistenza-ai-lavoratori-autonomi-che-si-ammalano);
  • la suddetta petizione è parte di una battaglia che sta riscuotendo forti consensi sociali (e non solo tra gli autonomi visto che anche moltissimi lavoratori dipendenti la stanno firmando) e tra i media;
  • la suddetta petizione chiede al Presidente del Consiglio ed al Ministro del Lavoro azioni fattibili e realizzabili: diritto ad una indennità di malattia che copra l'intero periodo di inattività, il diritto ad un’indennità di malattia a chi abbia versato all’INPS almeno 3 annualità nel corso della sua intera vita lavorativa, un indennizzo relativo alla malattia uguale a quello stabilito per la degenza ospedaliera quando ci si deve sottoporre a terapie invasive (chemio, radio etc), il riconoscimento della copertura pensionistica figurativa per tutto il periodo della malattia, la possibilità di sospendere tutti i pagamenti (INPS, IRPEF), che saranno poi dilazionati e versati a partire dalla piena ripresa lavorativa senza maggiorazioni in termini di more, la possibilità di escludere i lavoratori autonomi ammalati dagli studi di settore;
  • rispetto alla copertura finanziaria delle precedenti richieste, la cassa Inps della gestione separata, per esempio, risulta in attivo e da una ricerca effettuata da ACTA, i versamenti Inps per prestazioni assistenziali (indennità di malattia, indennità di degenza ospedaliera, indennità di maternità), che dovrebbero essere coperti dallo 0,72% dell’aliquota totale (27,72%), non superano il 50% dimostrando come ci siano ampi margini di migliorabilità nella protezione che i lavoratori autonomi possono avere in caso di malattia grave (fonte dei dati: http://www.actainrete.it/2014/04/linps-lucra-anche-sulle-nostre-prestazioni-assistenziali/)
  • è in corso una causa legale che mira a far arrivare alla Corte Costituzionale l'iniquo e illegittimo trattamento riservato ai lavoratori autonomi colpiti da malattia: http://tumoreseno.blogspot.it/search/label/Ricorso%20contro%20l'Inps  
Constatato che altre amministrazioni locali hanno già presentato ed approvato il presente documento. Nello specifico i Comuni: Grosseto, Trento, Reggio Emilia, Sardara (Medio Campidano), Francavilla Fontana (BR), Montopoli in Val d'Arno (PI), San Martino in Rio (RE), Perdasdefogu (Ogliastra), Povegliano Veronese (VR), Parma, Novellara (RE), Zevio (VR), Pescia (PT), Soliera (MO), Gubbio (PG), Orvieto (TR), Fiorano Modenese (MO), Troina (EN), Crodo (VB), Padova, Serravalle Langhe (CN), Rosignano Marittimo (LI), Carpi (MO), San Basilio (CA), Ferrara e le Regioni: Puglia, Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Liguria e Basilicata. Molte altre stanno seguendo il loro esempio.

Impegna il Governo a:
  • intervenire presso il Parlamento affinché il Ministero del Lavoro riveda la normativa attuale al fine di tutelare maggiormente i lavoratori autonomi colpiti malattia grave o prolungata;
  • entrare in contatto con le associazioni di categoria (commercianti, artigiani, professioni ordinistiche….) e trasversali come ACTA per raccogliere ulteriori informazioni e sollecitarle ad azioni di sensibilizzazione sul tema come per esempio campagne di informazione per i lavoratori autonomi (la maggiorparte dei quali non è a conoscenza neppure di quei minimi diritti a cui hanno accesso oppure non possiedono tutti gli elementi informativi per valutare correttamente il rischio che corrono in caso di malattia grave);
  • identificare modalità concrete di intervento in supporto dei lavoratori autonomi colpiti da grave malattia.

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