Questo ho deciso di raccontarlo perchè ritengo sia un episodio molto significativo da condividere sia con chi, come me, è stata operata di tumore al seno e si è giocata alcuni o tutti i linfonodi ascellari, ma anche con chi vuole prove tangibili delle incredibili proprietà di autoguarigione di cui siamo capaci come esseri umani. Si tratta dell'incontro ravvicinato che Afrodite K ha avuto nel suo orto con una vespa.
Premetto che con le punture d'insetto non ho mai avuto un bel rapporto. Pur non avendo sviluppato vere e proprie allergie, diciamo che sono parecchio "sensibile" ed ho reazioni nettamente al di sopra della media quando mi pungono zanzare, tafani, vespe, api o altre diavolerie. Mi sono ritrovata più volte patacche grosse come piatti, doloranti, pruriginose e lunghissime a guarire (anche 10 giorni o più).
Dopo l'intervento di mastectomia e l'asportazione di 1/3 dei linfonodi ascellari chiaramente la cosa ha assunto una dimensione un pò più allarmante, anzi parecchio di più, perchè lo spettro del linfedema e sempre dietro l'angolo.
Del linfedema ne ho già parlato ampiamente in un post ad hoc intitolato "Linfedema: complicazione sottovalutata". In sintesi l'assenza di alcuni o tutti i linfonodi ascellari rende mano e braccio più "fragili" a punture, tagli, sforzi ed infezioni varie in quanto il drenaggio linfatico è compromesso e quindi le difese ridotte. Detta così sembrerebbe poca roba in realtà gli effetti sono davvero bruttini, rischi di vederti gonfiare mano e braccio come una zampogna e di dover convivere con fasce elastiche e fisioterapie per tutta la vita visto che il linfedema basta beccarselo una volta che diventa una sorta di malattia cronica.
Detto questo, veniamo ai fatti.
Venerdì 7 agosto alle ore 13.30 mi viene la fantastica idea di iniziare il pranzo con una piatto di radicchio fresco fresco colto al momento nell'orto. Se non fosse che a quell'ora, e nel bel mezzo di un'ondata di caldo torrido, andare a sfrugugliare tra le foglie non è il massimo perchè con il caldo le vespe sono parecchio attive e incazzate.
Detto, fatto. Manco ho fatto in tempo a tagliarla l'insalata. M'è bastato infilare la mano dentro al cespuglietto, e zac, quel dolore acuto tipico della vespa (chi è stato punto lo sa bene). E la mano era proprio quella del braccio operato, giusto per confermare la Legge di Murphy.
Nonostante il dolore sono riuscita a mantenere la lucidità e la consapevolezza che rischiavo moltissimo vista la mia sensibilità alle punture, già ampiamente accertata.
Immediatamente ho posizionato l'altra mano, la destra, sulla puntura e sono rientrata in casa.
Il Reiki è partito subito aumentando per qualche secondo il dolore e poi facendolo scemare abbastanza velocemente fino ad annullarlo del tutto. Ho continuato fare Reiki per 90 minuti in modo continuativo. Meno male che avevo messo a fare la zuppa con grano saraceno e lenticchie con la vaporiera e, con grandi difficoltà (perchè avere le mani incollate l'una all'altra non è il massimo per cucinare e mangiare), sono riuscita anche a pranzare. Al termine, niente dolore, niente gonfiore, niente di niente ma, memore delle tecniche di Reiki per il pronto soccorso e tenendo conto della mia conclamata sensibilità alle punture d'nsetto, non mi sono fidata. Dopo eermi un pò riposata ho continuato a fare Reiki per tutto il resto della giornata.
Il giorno successivo mi sveglio con un leggerisimo doloretto, appena un pò di gonfiore e rossore ma proprio appena. E allora .... di nuovo un pò di Reiki. Terzo giorno è iniziato il prurito tipico delle ferite in via di guarigione, di nuovo Reiki, ma del resto lo faccio tutti i giorni quindi non è che cambiava moltissimo per me, sostavo solo un pò di più proprio sulla mano. Quarto giorno, prurito molto diminuito e praticamente sparito.
Insomma, risolto tutto, pure l'ansia e la paura che uno stupidissimo pizzico di vespa si potesse trasformare in una piccola tragedia.
Ormai pratico quotidianamente Reiki da oltre 1 anno e mezzo, usandolo moltissimo: pronti soccorsi vari (fisici ed emotivi), pratica preventiva per l'equilibrio e la salute psicofisica, trattamento di acqua e piante, coccole ai miei 2 miciotti Maypo e Stortino, trattamento preventivo o di riequilibrio delle situazioni.
Probabilmente questa pratica quotidiana agevola il drenaggio linfatico visto che il percorso fatto dall'energia passa proprio dalle braccia e dalle mani e quindi il Reiki riesce anche ad essere una sorta di protettore rispetto a piccoli traumi a cui braccio e mano possono andare incontro.
Nonostante gli ottimi risultati conseguiti in genere con il Reiki, in questo caso però la misurazione degli effetti è stata davvero molto evidente perchè me lo ricordo eccome cosa erano in grado di farmi le punture di vespe e quanto mi avevano fatto sempre patire nonostante, ammoniaca, ghiaccio e pomatine varie.
Avere a disposizione in tempi così veloci (le proprie mani uno ce l'ha sempre con sè!!) uno strumento così semplice ed efficace è davvero meraviglioso.
E meraviglioso è stimolare il proprio corpo e la propria mente ad attivare e accelerare il proprio naturale processo di autoguarigione.
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