Proseguono gli hip hip hurrà per i diritti dei lavoratori dipendenti o disoccupati. Dopo l'estensione dei diritti previsti per i lavoratori dipendenti in caso di patologie oncologiche anche in caso di malattie croniche, abbiamo il Bonus Inps per le lavoratrici disoccupate da 6 mesi. Ottime iniziative ovviamente. L'ampliamento dei diritti dei lavoratori è sempre un atto di profonda civiltà. Peccato che riguardi sempre solo i dipendenti (o al massimo i disoccupati). Gli autonomi continuano a prendersela dove non batte il sole, ogni volta. Quindi? Se sei donna, ma lavoratrice autonoma, ti puoi pure beccare un cancro e star ferma 6 mesi e oltre, ma per te il Bonus Inps non c'è.
L'Inps si tinge di rosa e guarda alle donne? Sì, basta che siano ex dipendenti o disoccupate. Le autonome, non sono sono lavoratrici di serie B, malate di serie B, ma anche femmine di serie B.
In arrivo un bonus per le donne di qualsiasi età che non hanno un regolare impiego da più di sei mesi. Lo comunica il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. L’obiettivo del governo è quello di incoraggiare le aziende ad assumere il gentil sesso. Le aziende che assumeranno donne disoccupate da almeno un semestre avranno una riduzione del 50% dei contributi previdenziali a loro carico. Chi assumerà donne disoccupate nell’ambito del programma in commento potrà usufruire del bonus per i seguenti termini temporali: 12 mesi se assume una donna con contratto a tempo determinato; 18 mesi se assume una donna con contratto a tempo indeterminato o se trasforma un contratto a tempo determinato in uno a tempo indeterminato.
Il bonus era già stato varato nel 2014, ma entra in vigore dal primo luglio del 2015. Da quest’estate dunque sarà possibile richiedere l’incentivo all’Inps. L’unico requisito che l’Istituto di previdenza richiede è che la candidata sia residente in una della Regioni ammissibili ai fini del finanziamento che rientra nel progetto dei fondi strutturali europei: Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata in tutta la superficie regionale, mentre per le regioni di Emilia Romagna, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Abruzzo, Molise, Lazio, Liguria, ed infine anche la Lombardia ma solo per alcune aree e comuni.
Il vantaggio – come spiega dettagliatamente il Decreto Ministeriale del 23/03/2008 – sarà per le aziende che decideranno di assumere donne disoccupate, che in tal caso avranno una riduzione del 50% dei contributi previdenziali a loro carico. Se verrà proposto alla candidata un contratto a tempo determinato la durata del bonus sarà di 12 mesi. Se, invece, verrà stipulato un contratto a tempo indeterminato – o se ne verrà convertito uno a tempo determinato – la durata sarà estesa a 18 mesi.
Che dire? Vergogna. Vergogna di nuovo.
Il bonus era già stato varato nel 2014, ma entra in vigore dal primo luglio del 2015. Da quest’estate dunque sarà possibile richiedere l’incentivo all’Inps. L’unico requisito che l’Istituto di previdenza richiede è che la candidata sia residente in una della Regioni ammissibili ai fini del finanziamento che rientra nel progetto dei fondi strutturali europei: Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata in tutta la superficie regionale, mentre per le regioni di Emilia Romagna, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Abruzzo, Molise, Lazio, Liguria, ed infine anche la Lombardia ma solo per alcune aree e comuni.
Il vantaggio – come spiega dettagliatamente il Decreto Ministeriale del 23/03/2008 – sarà per le aziende che decideranno di assumere donne disoccupate, che in tal caso avranno una riduzione del 50% dei contributi previdenziali a loro carico. Se verrà proposto alla candidata un contratto a tempo determinato la durata del bonus sarà di 12 mesi. Se, invece, verrà stipulato un contratto a tempo indeterminato – o se ne verrà convertito uno a tempo determinato – la durata sarà estesa a 18 mesi.
Che dire? Vergogna. Vergogna di nuovo.
Se sei una donna lavoratrice autonoma e per la crisi lavori pochissimo o per nulla (o addirittura sei ferma con il lavoro a causa di una malattia grave o prolungata) per te c'è il fantastico Bonus "cazzituoi". Non ha limiti d'età, basta che tu sia una lavoratrice autonoma. Vale per tutte. Piccole imprenditrici, consulenti, freelance, artigiane, agenti di commercio, commercianti, professioniste. No problem, il Bonus "cazzituoi" ha più funzioni. Entra in gioco nei casi di cali di lavoro, crisi economica, clienti che non pagano (compresa pubblica amministrazione inadempiente), malattie di ogni tipo (letali o meno, corte e lunghe). Lo puoi utilizzare pure se si ammala un tuo caro (un figlio, un marito) e tu devi accudirlo senza poter lavorare. Il Bonus "cazzituoi" è meglio della copertina di Linus, sempre a portata di mano, sempre lì a proteggerti.
Caro Ministro Poletti, vedi un pò di cominciare a fare qualcosa, almeno per i diritti fondamentali sanciti dall'art.32 e 38 della nostra Costituzione (ricordi? la Costituzione, quella su cui tutti i membri del Governo hanno giurato). Piantala di occuparti solo dei lavoratori e lavoratrici autonome e guardati un pò intorno, i lavoratori autonomi sono sono bestie rare nè in via di estinzione ma rappresentano il 24% della popolazione lavorativa.
Quindi? #polettirispondi
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