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venerdì 23 gennaio 2015

La malattia dei lavoratori autonomi di nuovo alla Commissione Lavoro della Camera

E ci risiamo, dopo quella del 28 ottobre 2014, nuova convocazione di Acta e Afrodite K per un'audizione presso la Commissione Lavoro della Camera. Eccovi il resoconto con il video, le richieste portate in Commissione, i confronti post-audizione con alcuni Deputati che si sono avvicinati ed hanno mostrato interesse ad appoggiare le nostre rivendicazioni e le considerazioni di Susanna Botta Consigliere Acta sul perchè, ad oggi, il Governo continui palesemente ad ignorare il problema "malattia e lavoro autonomo".
C'eravamo già stati là. Stesso posto, stessa stanza, stessa trafila. Il 22 gennaio 2015 però cambiano i temi dell'audizione: esame degli schemi di decreto legislativo recanti disposizioni in materia di contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti (atto n.134) e disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e ricollocazione dei lavoratori disoccupati (atto n.135). Temi decisamente più "scollati" rispetto alla categoria dei lavoratori autonomi e soprattutto dei freelance, ma ogni occasione è buona per portare avanti il diritto delle partite iva ad una malattia più tutelata in quanto lavoratori come tutti gli altri.
Non solo, nel frattempo le firme della Petizione "Diritti ed assistenza per i lavoratori autonomi che si ammalano" sono arrivate a quasi 80.000 e la Legge di Stabilità ci invita ad ammalarci di meno ed a pagare più contributi.
Con noi in audizione presente anche Rosangela Padula di Alta Partecipazione, ottima occasione di scambio pareri ed informazioni. E' più che chiaro (tra donne poi non ne parliamo) che alleanze, sinergie e networking sono per i lavoratori autonomi (senza un un sindacato e rappresentanze "forti" alle spalle) gli unici strumenti che ci fanno sperare di ottenere qualcosa.
Sarà l'orario mattutino (8.00) di inizio delle audizioni (prima di noi i rappresentanti di Confindustria), sarà il caso, Afrodite K individua molti volti nuovi tra i deputati in ascolto rispetto alla precedente audizione. Tante donne. Bene.
Cesare Damiano Presidente della Commissione sempre molto cortese e disponibile tanto da far recuperare ad Acta il tempo tolto inizialmente. Magari la gentilezza ed il Bon Ton c'aiutasse a far valere i nostri diritti ed tirare avanti nonostante le mazzate che continuano ad infliggere ai lavoratori autonomi.

L'audizione è stata ripresa dalla WebTv della Camera in diretta e nel VIDEO (dal minuto 56:10) potete ascoltare l'intervento di Afrodite K e quello di Susanna Botta Consigliere Acta nonchè i commenti finali del Presidente della Commissione Damiano ed il silenzio tombale sul tema malattia.

Al termine dell'audizione, nel corridoio veniamo avvicinati e ci intratteniamo con Tiziana Ciprini M5S (già nota ad Afrodite K per il question time a Poletti) che ci conferma l'interesse e l'appoggio del loro gruppo su blocco dell'aliquota Inps per la Gestione Separata e soprattutto ci comunica la volontà appoggiare concretamente, anche attraverso i loro canali d'informazione, la battaglia sulla malattia. Incrociamo le dita, un bell'articolo sul Blog di Beppe Grillo potrebbe essere molto utile quanto meno in termini di diffusione della Petizione "Diritti ed assistenza per i lavoratori autonomi che si ammalano". Ricordiamo che il M5S ha presentato ad oggi l'unico documento parlamentare direttamente collegato alla nostra protesta: l'interrogazione a risposta scritta della deputata Lorefice.
Anche Antonio Placido SEL si  avvicina e rivolge molte domande per capire meglio le nostre richieste. Una stretta di mano volante poi con Titti di Salvo PD. Peccato che i saluti, come il Bon Ton non ci aiutino.
Nella precedente audizione eravamo stati avvicinati per approfondimenti dalla deputata Chiara Gribaudo PD e da Gessica Rostellato M5S.

Sensazioni, impressioni feedback finali rispetto a questo incontro? Beh, Afrodite K non potrebbe fare una sintesi migliore di quella scritta da Susanna Botta, con la quale concorda su tutti i fronti. Nonostante l'interesse dimostrato, l'ascolto attivo, l'empatica constatazione dell'ingiustizia subita dai lavoratori autonomi colpiti da malattia grave e prolungata, non c'è niente da fare, ad oggi, sul tema "malattia e gestione separata" la politica continua a non rispondere e ci chiediamo il perchè.
Come scrive Susanna "dopo avere ricordato che già in passato la Commissione aveva audito Daniela ed era ben al corrente della questione, il presidente non ha fornito alcuna risposta né ha fatto alcun commento sulla questione della tutela prevista dalla gestione separata in caso di malattia grave e invalidante. La stessa cosa, afferma Daniela, era avvenuta nella precedente audizione. E la stessa cosa è avvenuta tutte le volte che ci siamo espressi in pubblico sul problema della malattia per i lavoratori indipendenti. Al massimo, affermazioni di solidarietà. Nessun impegno, nessun mea culpa o ammissione di autogol (del genere di quelli che il governo  ci ammannisce ormai un giorno sì e uno no), nessuna promessa di rimediare all’errore. Come mai? Ce lo siamo chieste appena uscite dall’aula. E siamo arrivate ad una serie di ipotesi:
Prima ipotesi, forse la più accreditata: in questo momento, parlare di qualsiasi cosa che abbia a vedere con l’INPS significa per i politici maneggiare una bomba a orologeria. L’INPS, quando in attivo, è il salvadanaio del governo, quando in passivo, un problema così scottante che si preferisce gestirlo nel segreto della cabina di regia. E questo spiegherebbe in parte, anche il rifiuto di bloccare l’aumento della nostra aliquota. Seconda ipotesi: malgrado i nostri conti dimostrino che l’ampliamento delle tutele che noi chiediamo ce lo siamo già ampiamente pagato in tutti questi anni, versando con il nostro 0,72% aggiuntivo molto di più di quello che ci è stato effettivamente erogato sotto forma di prestazioni, si considera quella che è una mera questione di civiltà come un costo supplementare a carico dello Stato. In buona o in cattiva fede. Terza ipotesi: il silenzio è motivato dalla paura che “cedere” su questo punto, che rappresenta a conti fatti un impegno finanziario davvero irrisorio, se si considera che il problema riguarda solo gli iscritti alla GS in via esclusiva (non più di 300.000 persone) e che statisticamente parlando non è immaginabile che la maggioranza di costoro contrarranno nel medesimo anno una malattia grave e invalidante, significhi stabilire un precedente per rivendicazioni analoghe da parte di altre categorie (i commercianti, a esempio, non hanno diritto ad alcuna forma di indennità in caso di malattia, come è d’altronde logico, visto che non versano alcun contributo destinato a questo scopo, a differenza dei professionisti della GS). Varie ed eventuali: e qui ognuno si può sbizzarrire a immaginare complotti e dietrologie varie. Questa domanda, anziché lambiccarci il cervello, ci piacerebbe porla direttamente alla Commissione Lavoro, al Governo, e a tutti gli altri politici con cui abbiamo parlato finora. E allora a tutti diciamo: Alla prossima occasione! E preparatevi una risposta convincente, perché noi, insieme a Daniela, non abbiamo nessuna intenzione di mollare!"

3 commenti:

  1. buongiorno, ho firmato la petizione con entusiasmo perchè credo in questa causa. Tuttavia resto un pochino interdetta da questa frase:",,,,i commercianti, a esempio, non hanno diritto ad alcuna forma di indennità in caso di malattia, come è d’altronde logico, visto che non versano alcun contributo destinato a questo scopo, a differenza dei professionisti della GS...."
    Premetto non sono una commerciante ma nemmeno sono iscritta alla gestione separata...sono una libera professionista come te Daniela ma ho una cassa autonoma, una come tante presenti nel nostro Paese dalle mille frammentazioni.
    Ovviamente non mi ero posta questioni, ho visto la petizione e mi è sembrata giusta, ho pensato che ci fosse l'intenzione di fare un fronte comune di TUTTI gli autonomi e non solo di un gruppo di questi (i 300000 in via esclusiva della GS.
    Non so....forse mi mancano degli elementi oppure ho capito male...ma se le cose stanno cosi mi sembra poco utile...
    Grazie per l'attenzione
    Sonia

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    1. Premessa: la frase che tu citi non è mia, se ti fai un giro in questo Blog capirai quante volte cito artigiani e commercianti che sono nella merda quando si ammalano e quante loro storie ho inserito nella sezione "Racconta la tua storia". La mia posizione quindi è molto chiara in proposito. D'altro canto c'è da capire che è difficilissimo far partire la protesta da artigiani e commercianti perchè ad oggi il dato di fatto è che non hanno aliquota per malattia quindi in termini negoziali con il governo è davvero dura. Ecco perchè secondo me la Gestione Separata rappresente un'apripista fantastico. Noi ce l'abbiamo e la paghiamo pure da un casino di anni, molto prima che esistesse la possibilità di fare domanda per il risarcimento. Se vinciamo questa battaglia creeremo un precedente mostruoso. Sono convinta che è la strada giusta ed il silenzio da parte del Governo lo dimostra. Probabilmente hanno una paura fosse di concedere diritti a noi per non creare la necessità legittima di estenderli

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  2. Credo che l'unico modo per farci ascoltare sia quello di non pagare più l'inps, noi non abbiamo i sindacati come le altre categorie di lavoratori quindi dobbiamo attivarci autonomamente.Se ottantamila persone coese non versassero più i contributi Inps, qualcosa si muoverebbe sicuramente. Sono stanca di vedere baby-pensionati della pubblica amministrazione sorridere a questo problema, mi rispondono che il loro è un diritto acquisito, invece no, le loro pensioni le paghiamo noi lavoratori autonomi che non abbiamo alcun privilegio, neanche quando sarà il momento di andare in pensione. Propongo uno sciopero contributivo di tutte le partite iva, sarebbe clamoroso e non credo che passerebbe inosservato

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