MAPPA DEL BLOG

lunedì 9 ottobre 2017

La causa legale di Afrodite K: sentenza di 1° grado

Il 3 ottobre 2017 si è svolta la terza udienza del ricorso Daniela Fregosi vs Inps. L’obiettivo principale di questa azione legale (uno tra i numerosi strumenti della battaglia di Afrodite K) è sempre stato quello di arrivare alla Corte Costituzionale attraverso la sentenza di un Giudice del Lavoro (non c'è altro modo per un singolo cittadino) sottolineando così l'illegittimità ed inconstituzionalità con cui viene gestita la malattia di un'intera categoria di lavoratori, quella degli autonomi. Dall’inizio del ricorso, depositato nel giugno 2015 (vedi i dettagli ed alcune parti del testo), di acqua sotto i ponti ne è davvero passata tanta (ecco le tappe della battaglia di Afrodite K).

Una Petizione che ha superato le 126.000 firme, 7 Regioni e 25 Comuni che l’hanno approvata come mozione nelle loro amministrazioni, uno sciopero contributivo durato un anno e mezzo, un crowdfunding che ha raccolto 10.0000 euro, per coprire more dell’Inps e causa legale, ed infine l’approvazione dello Statuto dei lavoratori autonomi che ha accolto alcune delle richieste contenute nella petizione (pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 14 giugno 2017). Perchè già, quella sospensione dei contributi Inps che ho fatto e per la quale sono stata multata, non è più illegale. Lo Statuto adesso prevede che in caso di malattia grave i versamenti Inps degli iscritti alla Gestione Separata possano essere congelati fino a 24 mesi. 
In questi 2 anni sono stata rappresentata dall'avvocatessa Lara Aranzulla di Milano, professionista procurata dall'Associazione dei Freelance ACTA l'unica organizzazione che, sin dal dicembre 2013, mi ha concretamente appoggiato (sottolineo "concretamente" perchè in 4 anni parole, inviti, complimenti ed incitamenti si sono sprecati ma non mi avrebbero mai permesso di proseguire).

La sentenza
Il Giudice di 1° grado della Sez. Lavoro di Grosseto, dopo aver chiesto alle parti se c'erano novità da segnalare oltre agli atti già depositati (e la dott.ssa Aranzulla ha sottolineato che lo sciopero contributivo da me fatto adesso è diventato possibile e legale) non ha aperto una discussione e si è ritirato in Camera di Consiglio.
Il Giudice in sostanza non ha ritenuto che dalle leggi in vigore nel periodo della mia malattia  (2013) vi fosse un danno logicamente connesso alla stessa tale da determinarne la loro incostituzionalità. E nemmeno le vittorie raggiunte attraverso le recenti modifiche per i lavoratori autonomi previste nella Legge 81/2017 “Statuto dei lavoratori automi”, cambiano, a sua detta, i termini della questione. Le normative sarebbero “giustificate” dalla perdurante e sensibile diversità esistente tra lavoro autonomo e dipendente che si riflette in ambito assistenziale e previdenziale. La sentenza insiste molto sulla differenza tra le due categorie di lavoratori (autonomi e dipendenti). Ma la causa non è certo stata fatta per essere equiparati! Afrodite K non ha mai chiesto uguaglianza bensì l'equità. C'è una bella differenza!
La sentenza è chiaramente tutta focalizzata sulla singola controversia “Daniela verso Inps”, ma è chiaro che l’incostituzionalità delle leggi continua a colpire l’intera categoria dei lavoratori autonomi, per la quale come Afrodite K mi sono battuta in generale (chi mi segue da tempo lo sa, non ho mai perseguito obiettivi individuali ma collettivi).

E adesso?
Beh, da un lato rassicuro tutte quelle persone che preoccupate mi hanno contattata avendo avuto la notizia, diffusa dai media, del rigetto del ricorso da parte del giudice. L'equazione Battaglia di Afrodite K = Causa Legale è errata e fuorviante! Il ricorso contro l'Inps è sempre stato uno degli strumenti utilizzati per portare avanti una battaglia generale, insieme a tantissimi altri (Petizione, contatti con parlamentari, sciopero contributivo, mozioni di Regioni e Comuni). Ricordo a tutti i "preoccupati" che il ricorso in primo grado è stato sì respinto ma il Parlamento intanto ha cominciato ad inserire nella legge molte delle richieste di questa battaglia. La cosa si commenta da sè......
Come Afrodite K, insieme al legale Lara Aranzulla ed Acta, stiamo valutando pro e contro relativi al proseguire la causa legale in Corte d'Appello.
E' una decisione delicatissima per molti motivi facilmente intuibili. Per questo non abbiamo aggiornato tempestivamente chi ci segue dopo la sentenza. Occorre tempo, lucidità e focalizzazione per muoversi nel massimo bene di tutti.
Le domande che ci stiamo facendo sono:
- Rispetto alla battaglia complessiva ed ai risultati già raggiunti ad oggi, quale valore aggiunto può dare a Daniela Fregosi (molto probabilmente nessuno) ed ai lavoratori autonomi proseguire?
- Quale peso economico avrebbe proseguire e se occorrerebbe richiedere ancora aiuto proprio a quei lavoratori autonomi già tartassati? (ricordo che fino ad ora la causa è stata finanziata proprio grazie alla vostra partecipazione ad un crowdfunding).

Ogni vostro commento in merito a queste delicate domande sarà ben accetto...


10 commenti:

  1. Benissimo spetta a tutti gli interessati far valere principi e diritti, che pur fortemente tartassati dal fisco e dall'Istituto d'Assistenza nei casi di bisognosa assistenza vengono abbandonati ,pur continuando a versare le esose tasse e contributi vessatori.

    RispondiElimina
  2. Proporrei un attenta riflessione più verso le ricadute legali in termini di equità e in relazione a quanto il lavoratore autonomo, comunque, versa per le sue tutele nelle casse dello Stato. Ben venga un ulteriore "colletta" se potrà servire a implementare, nella giusta direzione, elementi ulteriormente migliorativi da parte dei legislatori, senza tuttavia escludere la possibilità che si possa ottenere una sentenza di Appello meno contraria o, insperatamente, a favore. A questo serve informare tramite i media, difficile da comunicare con il sistema informativo pubblico, troppo gestito politicamente, e quindi utilizzare ogni mezzo comunicativo in grado di raggiungere le categorie maggiormente interessate.

    RispondiElimina
  3. Continua vai avanti il primo grado è sempre così sono giudici che non capiscono niente, in appello trovi giudici più preparati e se perdi anche in appello allora voglio vedere quando andrai in cassazione.
    Per l'aiuto economico non ci sono problemi non saranno 10 euro di colletta a far scendere il conto in banca.
    Continua!!!

    RispondiElimina
  4. Personalmente non sono lavoratore autonomo ma ho voluto sostenere la tua giusta battaglia di equità. Ritengo che qualsiasi decisione venga presa la sosterro' anche io nel modo che ritieni giusto.

    RispondiElimina
  5. ma nel resto dell'Europa come funziona? non ci sono normative europee a cui chiedere di ageguarsi?

    RispondiElimina
  6. Ciao, io ne metto anche 20 di Euro, ma andiamo avanti: non se ne può più di queste differenze che, andando avanti con gli anni, aumenteranno.

    RispondiElimina
  7. Buongiorno Daniela. Rinnovo la mia ammirazione per quello che stai portando avanti. Ritengo giusto proseguire questo cammino in quanto questa battaglia deve continuare. Se c'è bisogno di un contributo economico, nel limite delle mie possibilità, parteciperò. Ancora grazie per il tuo impegno.

    RispondiElimina
  8. Ciao, anch'io sono disposto a contribuire ancora economicamente per cercare di sanare quanto più possibile il divario tra lavoro dipendente e autonomo.

    RispondiElimina
  9. Ciao Daniela, ecco le mie riflessioni di lavoratrice autonoma, socia attiva di Acta e donna colpita recentemente da cancro al seno.
    Nutro qualche dubbio sull'opportunità di proseguire la causa. Non credo che il problema sia di natura economica (facilmente risolvibile con un piccolo contributo da parte di tutti noi) quanto piuttosto di utilità. La nuova legge ormai ha accolto buona parte delle tue richieste, compreso il congelamento dei contributi per 24 mesi in caso di malattia grave, per cui al di là della sentenza l'obiettivo è stato centrato. A questo punto potrebbe forse essere il caso che tu tirassi un po' il fiato e che tutti noi continuassimo ad attivarci sui vari fronti ancora aperti fra i quali, ad esempio, requisiti di accesso per le indennità di malattia, rispetto dei termini di pagamento e delle condizioni contrattuali, pensioni, ecc. Non possiamo certamente delegare a te tutto questo, senza contare che hai già fornito un contributo decisivo per i nostri diritti. Grazie ancora e a presto!

    RispondiElimina
  10. sono una lavoratrice autonoma vado a lavorare anche quando sono malata e meno male mai avute malattie serie .Due gravidanze a letto mi hanno impedito i lavorare e se non fosse stato x il mio socio e x mio marito il mio studio sarebbe fallito. Per cui condivido appieno uesta battaglia e ringrazio persone come te che hanno il coraggio di"dare battaglia" . Mara

    RispondiElimina

Stai commentando come utente anonimo o con il tuo account Google. Consulta la Privacy Policy