Ne è passata di acqua sotto i ponti dal febbraio 2014 e dalla partenza della Petizione di Afrodite K. Allora di lavoratori autonomi e malattia non se ne parlava proprio. Lo so bene perchè subito dopo l'intervento di mastectomia al seno impazzii tutta l'estate 2013 ad informarmi su quelle che erano le tutele previste. Davanti a me si estendeva o il deserto dei tartari oppure tutele ridicole e supernascoste (che difficilmente avrei intercettato se non avessi conosciuto l'associazione dei freelance ACTA). Già Acta.... l'associazione che non solo ha da subito sostenuto la mia Petizione ma che, anticipando uno dei punti della nuova legge (vedi di seguito il punto 6), ha organizzato un crowdfunding per coprire le more del mio sciopero contributivo di fatto sostituendosi ad un'assenza dello Stato. Oltre 3 anni di battaglia (vedi tutte le tappe) senza mai abbassare la guardia. Ecco cosa è successo il 10 maggio.....
Il 10 maggio 2017 lo Statuto dei Lavoratori Autonomi, contenente un'ampia parte dedicata alla malattia, ha finalmente concluso il suo iter legislativo in Senato (vedi i miei post precedenti).
Facciamo adesso il punto su quelle che erano le richieste della Petizione e cosa cambia con l'approvazione del testo della nuova legge:
1. Indennità di malattia che copra l'intero periodo di inattività
Il 10 maggio 2017 lo Statuto dei Lavoratori Autonomi, contenente un'ampia parte dedicata alla malattia, ha finalmente concluso il suo iter legislativo in Senato (vedi i miei post precedenti).
Facciamo adesso il punto su quelle che erano le richieste della Petizione e cosa cambia con l'approvazione del testo della nuova legge:
1. Indennità di malattia che copra l'intero periodo di inattività
SI'. L'indennità viene estesa fino a 180 giorni ma solo se si rientra nel punto 4, in tutti gli altri casi non cambia nulla.....
2. Indennità di malattia a chi abbia versato all’INPS almeno 3 annualità nel corso della sua intera vita lavorativa (e non solo nell'ultimo periodo)
NO. C'erano emendamenti su questo che sono stati bocciati. Questo è davvero molto grave. Tra l'altro sto assistendo una mia amica freelance gravemente ammalata da mesi che rientra proprio nella categoria "non ho diritto a nulla perchè negli ultimi 12 mesi non ho versato abbastanza". Tradotto vuol dire che se negli ultimi 12 mesi hai lavorato poco per la crisi o perchè hai assistito un familiare malato (per gli autonomi la 104 non esiste!!) e dopo ti ammali anche gravemente non hai diritto a nulla, semplicemente non puoi accedere e non importa quante decine di migliaia di contributi hai pagato all'Inps nella tua vita lavorativa.
3. Ridefinizione delle indennità su valori che siano effettivamente sostitutivi del reddito (80% del reddito per la malattia ospedalizzata e 30% per quella domiciliare), usando come parametro il reddito percepito prima della malattia
NO
4. Indennizzo relativo alla malattia uguale a quello stabilito per la degenza ospedaliera quando ci si deve sottoporre a terapie invasive (chemio, radio etc)
SI'. Con l'Art.8 (comma 10): Malattia domiciliare equiparata a degenza ospedaliera (quindi con indennità doppia e durata max 180 gg) quando è certificata come conseguente a trattamenti terapeutici di malattie oncologiche, o di gravi patologie cronico-degenerative ingravescenti o che comunque comportino una inabilità lavorativa temporanea del 100%.
Rimane la domanda quali sono le terapie invasive (se sono solo chemio e radio molti rimarranno fuori da questo miglioramento)
5. Riconoscimento della copertura pensionistica figurativa per tutto il periodo della malattia
NO
6. Possibilità di sospendere tutti i pagamenti (INPS, IRPEF), che saranno poi dilazionati e versati a partire dalla piena ripresa lavorativa (e senza l'applicazione di more perchè non si può tassare una malattia)
SI'. La Legge (art.14) prevede che In caso di malattia o infortunio di gravità tale da impedire il lavoro per oltre 60 gg, il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi è sospeso per l’intera durata della malattia fino a max 2 anni, dopo il versamento potrà essere rateizzato in un N° di rate mensili pari a 3 volte i mesi di sospensione.
NO invece per gli altri adempimenti fiscali.
7. Esclusione dagli studi di settore.
No ma pare che vadano a sparire......
COSA RIMANE IN SOSPESO SULLA MALATTIA?
Sul versante welfare altre modifiche potranno venire dalla delega (art.6 comma 2) con la quale il Governo dovrà adottare, entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge, misure che modificheranno anche l’indennità di malattia (coperta con lo 0,72% di versamento previdenziale, eventualmente incrementato di 0,5 punti percentuali.): sarà incrementata la platea dei beneficiari dell’indennità di malattia, anche comprendendovi soggetti che abbiano superato il limite del 70 per cento del massimale, ed eventualmente prevedendo l’esclusione della corresponsione dell’indennità per i soli eventi di durata inferiore a tre giorni.
La legge prevede l'istituzione di un tavolo permanente presso il Ministero del Lavoro che si occuperà di approfondire altre questioni ancora irrisolte, tra cui la previdenza e i compensi. Speriamo quindi che la questione requisiti di accesso per la malattia (punto 2 della Petizione) venga almeno trattata in quella sede....
Non si applicano ai piccoli imprenditori le stesse tutele previste per i liberi professionisti: la norma, difatti, parla di lavoratori autonomi non organizzati in forma d’impresa. Sono esclusi, dunque, gli imprenditori, cioè coloro che, per citare il codice civile [1], «esercitano professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi». Sono esclusi dalle tutele della norma, inoltre, anche i piccoli imprenditori, cioè i coltivatori diretti, gli artigiani, i piccoli commercianti e chi esercita un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia. Risultano dunque molto difficili da individuare, nel concreto, le differenze tra piccoli imprenditori e liberi professionisti; pensiamo, ad esempio, al caso dell’agente di commercio: questo è considerato imprenditore dalla normativa, ma, di fatto, non è altri che un libero professionista. Sono discriminazioni non di poco conto. Primo perchè il tessuto imprenditoriale italiano, per la stragrande maggioranza formato da microimprese. Secondo perchè la malattia non fa di queste differenze. Vero è che artigiani e commercianti non la pagano un'aliquota Inps ad hoc per la malattia ma in questi anni Afrodite K ha ricevuto moltissimi contatti da queste categorie (solo una piccolissima parte è raccontata ne Le Altre Storie). Casi, storie, drammi di indebitamento ed ingiustizia che devono finire. Che le loro potenti associazioni muovano il culetto.... Afrodite K più di segnalare la questione non è che può far molto.
Stesso ragionamento per i lavoratori autonomi che sono professionisti iscritti agli Ordini/Albi. Ciò che regolamenta nello specifico la malattia sono gli Ordini di appartenenza. Ogni Ordine ha regole diverse. Gli Ordini sono tantissimi, le regole pure (ne avevo accennato in un vecchio post). Ergo.... un gran casino dove il diritto fondamentale sancito dalla Costituzione di tutelare il lavoratore in caso di malattia dipende dallo specifico lavoro che fa. Un'esempio di quanto possono essere incasinati in caso di malattia anche gli ordinisti? Ecco cosa succede agli avvocati.
Infine è ancora in ballo la Causa legale di Daniela Fregosi contro l'Inps che ha l'obiettivo di portare queste importanti questioni alla Corte Costituzionale. Prossima udienza 3 ottobre 2017. Dopo l'approvazione dello Statuto (e relativa parte dedicata alla malattia) ecco i commento del legale Lara Aranzulla che segue la causa: "Nel nostro ricorso c'è un punto legato all'indebito arricchimento dell'INPS. Relegando quindi il pagamento delle more esclusivamente alla buona fede di Daniela Fregosi e non, invece, al riconoscimento di un dovuto - in vista del nuovo statuto, approvato in pendenza di causa - anche tali more possono rientrare in un indebito arricchimento e quindi in una restituzione o in una compensazione con quanto dovuto in futuro". Anche se la legge non è retroattiva, questo potrebbe essere un legame possibile tra l'approvazione dello Statuto e la causa in corso."
Quindi? Una grande incredibile vittoria che pone le basi per un faticoso nuovo inizio. Altro che fine. La battaglia prosegue.... e tu non lasciarmi soa, continua a SOSTENERMI
2. Indennità di malattia a chi abbia versato all’INPS almeno 3 annualità nel corso della sua intera vita lavorativa (e non solo nell'ultimo periodo)
NO. C'erano emendamenti su questo che sono stati bocciati. Questo è davvero molto grave. Tra l'altro sto assistendo una mia amica freelance gravemente ammalata da mesi che rientra proprio nella categoria "non ho diritto a nulla perchè negli ultimi 12 mesi non ho versato abbastanza". Tradotto vuol dire che se negli ultimi 12 mesi hai lavorato poco per la crisi o perchè hai assistito un familiare malato (per gli autonomi la 104 non esiste!!) e dopo ti ammali anche gravemente non hai diritto a nulla, semplicemente non puoi accedere e non importa quante decine di migliaia di contributi hai pagato all'Inps nella tua vita lavorativa.
3. Ridefinizione delle indennità su valori che siano effettivamente sostitutivi del reddito (80% del reddito per la malattia ospedalizzata e 30% per quella domiciliare), usando come parametro il reddito percepito prima della malattia
NO
4. Indennizzo relativo alla malattia uguale a quello stabilito per la degenza ospedaliera quando ci si deve sottoporre a terapie invasive (chemio, radio etc)
SI'. Con l'Art.8 (comma 10): Malattia domiciliare equiparata a degenza ospedaliera (quindi con indennità doppia e durata max 180 gg) quando è certificata come conseguente a trattamenti terapeutici di malattie oncologiche, o di gravi patologie cronico-degenerative ingravescenti o che comunque comportino una inabilità lavorativa temporanea del 100%.
Rimane la domanda quali sono le terapie invasive (se sono solo chemio e radio molti rimarranno fuori da questo miglioramento)
5. Riconoscimento della copertura pensionistica figurativa per tutto il periodo della malattia
NO
6. Possibilità di sospendere tutti i pagamenti (INPS, IRPEF), che saranno poi dilazionati e versati a partire dalla piena ripresa lavorativa (e senza l'applicazione di more perchè non si può tassare una malattia)
SI'. La Legge (art.14) prevede che In caso di malattia o infortunio di gravità tale da impedire il lavoro per oltre 60 gg, il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi è sospeso per l’intera durata della malattia fino a max 2 anni, dopo il versamento potrà essere rateizzato in un N° di rate mensili pari a 3 volte i mesi di sospensione.
NO invece per gli altri adempimenti fiscali.
7. Esclusione dagli studi di settore.
No ma pare che vadano a sparire......
COSA RIMANE IN SOSPESO SULLA MALATTIA?
Sul versante welfare altre modifiche potranno venire dalla delega (art.6 comma 2) con la quale il Governo dovrà adottare, entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge, misure che modificheranno anche l’indennità di malattia (coperta con lo 0,72% di versamento previdenziale, eventualmente incrementato di 0,5 punti percentuali.): sarà incrementata la platea dei beneficiari dell’indennità di malattia, anche comprendendovi soggetti che abbiano superato il limite del 70 per cento del massimale, ed eventualmente prevedendo l’esclusione della corresponsione dell’indennità per i soli eventi di durata inferiore a tre giorni.
La legge prevede l'istituzione di un tavolo permanente presso il Ministero del Lavoro che si occuperà di approfondire altre questioni ancora irrisolte, tra cui la previdenza e i compensi. Speriamo quindi che la questione requisiti di accesso per la malattia (punto 2 della Petizione) venga almeno trattata in quella sede....
Non si applicano ai piccoli imprenditori le stesse tutele previste per i liberi professionisti: la norma, difatti, parla di lavoratori autonomi non organizzati in forma d’impresa. Sono esclusi, dunque, gli imprenditori, cioè coloro che, per citare il codice civile [1], «esercitano professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi». Sono esclusi dalle tutele della norma, inoltre, anche i piccoli imprenditori, cioè i coltivatori diretti, gli artigiani, i piccoli commercianti e chi esercita un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia. Risultano dunque molto difficili da individuare, nel concreto, le differenze tra piccoli imprenditori e liberi professionisti; pensiamo, ad esempio, al caso dell’agente di commercio: questo è considerato imprenditore dalla normativa, ma, di fatto, non è altri che un libero professionista. Sono discriminazioni non di poco conto. Primo perchè il tessuto imprenditoriale italiano, per la stragrande maggioranza formato da microimprese. Secondo perchè la malattia non fa di queste differenze. Vero è che artigiani e commercianti non la pagano un'aliquota Inps ad hoc per la malattia ma in questi anni Afrodite K ha ricevuto moltissimi contatti da queste categorie (solo una piccolissima parte è raccontata ne Le Altre Storie). Casi, storie, drammi di indebitamento ed ingiustizia che devono finire. Che le loro potenti associazioni muovano il culetto.... Afrodite K più di segnalare la questione non è che può far molto.
Stesso ragionamento per i lavoratori autonomi che sono professionisti iscritti agli Ordini/Albi. Ciò che regolamenta nello specifico la malattia sono gli Ordini di appartenenza. Ogni Ordine ha regole diverse. Gli Ordini sono tantissimi, le regole pure (ne avevo accennato in un vecchio post). Ergo.... un gran casino dove il diritto fondamentale sancito dalla Costituzione di tutelare il lavoratore in caso di malattia dipende dallo specifico lavoro che fa. Un'esempio di quanto possono essere incasinati in caso di malattia anche gli ordinisti? Ecco cosa succede agli avvocati.
Infine è ancora in ballo la Causa legale di Daniela Fregosi contro l'Inps che ha l'obiettivo di portare queste importanti questioni alla Corte Costituzionale. Prossima udienza 3 ottobre 2017. Dopo l'approvazione dello Statuto (e relativa parte dedicata alla malattia) ecco i commento del legale Lara Aranzulla che segue la causa: "Nel nostro ricorso c'è un punto legato all'indebito arricchimento dell'INPS. Relegando quindi il pagamento delle more esclusivamente alla buona fede di Daniela Fregosi e non, invece, al riconoscimento di un dovuto - in vista del nuovo statuto, approvato in pendenza di causa - anche tali more possono rientrare in un indebito arricchimento e quindi in una restituzione o in una compensazione con quanto dovuto in futuro". Anche se la legge non è retroattiva, questo potrebbe essere un legame possibile tra l'approvazione dello Statuto e la causa in corso."
Quindi? Una grande incredibile vittoria che pone le basi per un faticoso nuovo inizio. Altro che fine. La battaglia prosegue.... e tu non lasciarmi soa, continua a SOSTENERMI
Daniela... Grazie!!!
RispondiEliminaContinuerò a seguirti, a diffondere le informazioni che pubblichi e a sperare... (anche che la mia tipologia di malattia, molto limitante ma non invalidante per lo stato, si risolva o per lo meno si allevi)
RispondiElimina..E quello che non fanno sindacati e associazioni di categoria fa una singola Amazzone! Complimenti, Afrodite K!!!
RispondiEliminaElena
Bravissima grazie!!!
RispondiEliminache dire bisogna lottare a gomitat contro uno stato deficitario
RispondiEliminaUna finta riforma, fumo negli occhi altro che vittoria
RispondiElimina...guarisci Daniela e poi speriamo tutti di non ammalarci mai
Complimenti Afrodite per la tua perseveranza, purtroppo su molte cose importanti si è ottenuto molto poco.
RispondiEliminaGrazie di tutto quello che hai fatto e che ancora farai, dei lavoratori autonomi non iscritti ad albi professionali non è mai importato niente a nessuno anche se siamo tantissimi e versiamo un'aliquota contributiva molto alta. Spero che questa sia solo la prima di una serie di conquiste verso la parità di diritti di tutti i lavoratori.
RispondiEliminaBuon lavoro e ciao a tutti
afrodite sei una forza, non ti lasciamo sola, e tutta la forza che ci stai mettendo ti ritornerà per sconfiggere tutte le insidie della vita. Grazie!
RispondiEliminaPrimo traguardo di una grande battaglia,personale e professionale. Siamo tanti, tutti con te...grazie
RispondiEliminaUn enorme grazie per la tua battaglia e per il tuo coraggio. Tutta l'Italia onesta è con te!
RispondiEliminaSono con TE:
RispondiEliminahttp://enricocirio.blogspot.it/2017/05/malato-oncologico-lo-stato-dove-e.html
salve, sono un malato oncologico, dato che nel mese di aprile mi è stato diagnosticato un tumore al testicolo con metastasi linfonodali. Sono iscritto alla gestione artigiani e commercianti, con contributi regolarmente pagati.Per noi poveri iscritti a questa gestione tale priivilegio non è ammesso, e quindi durante il periodo dovrò continuare a pagare i contributi fissi.. Complimenti per questa disparità allo stato italiano.. ah già forse mi daranno pensione di invalidità, che dovrò rigirare all'inps per il pagamento dei contributi.
RispondiElimina