Il deputato PD Vincenzo D'Arienzo ha presentato il 24 settembre 2015, ed in conferenza stampa il 16 dicembre 2015, la Proposta di Legge "Delega al Governo per la modifica della disciplina del periodo di comporto per i lavoratori affetti da malattie oncologiche" assegnata alla Commisione Lavoro. Nel testo della proposta, che si occupa del periodo di comporto e quindi di una questione riguardante prettamente i lavoratori dipendenti, vengono citati parzialmente anche gli autonomi!!
A seguito del contatto tra FAVO e alcuni deputati del Partito Democratico, è stata elaborata e presentata in Parlamento una proposta di legge volta a modificare la disciplina del periodo di comporto per i malati oncologici. Questa proposta di legge, il cui iter è in fase iniziale, in particolare prevede:
1. l'obbligo per il datore di lavoro di comunicare al lavoratore, con almeno trenta giorni di anticipo sulla scadenza, che il periodo di comporto sta per scadere
2. l’esclusione dal computo del periodo di comporto dei giorni di ricovero ospedaliero o di day hospital per terapie salvavita e dei giorni di assenza dovuti agli effetti collaterali di dette terapie, debitamente certificati;
3. l'impegno ad omogeneizzare il periodo di comporto per tutti i lavoratori dipendenti ed equiparare lavoratori privati e pubblici;
4. la previsione per le terapie salvavita di un ulteriore periodo di comporto retribuito, aggiuntivo rispetto al periodo di comporto ordinario;
5. la previsione, anche per il settore privato, di un periodo di aspettativa non retribuita, con conservazione del posto di lavoro, al termine del periodo di comporto riconosciuto;
6. la previsione per i lavoratori autonomi affetti da patologie oncologiche dell'aumento del periodo previsto per il riconoscimento dell’indennità di malattia.
Durante la conferenza stampa moderata da Cesare Fassari, Direttore Quotidiano Sanità, il deputato D'Arienzo, che ha ammesso di essere passato in prima persona dall'esperienza della malattia, ha definito inconcepibili le differenze di trattamento dei pazienti oncologici a seconda del tipo di lavoro svolto (dipendente privato o pubblico). Se sono inconcepibili quelle di differenze, pensi come ci sentiamo noi autonomi caro deputato.....
Ebbene sì, nella proposta sono citati anche gli autonomi e viene presa in considerazione una delle richieste contenute nella Petizione "Diritti e tutela per i lavoratori autonomi che si ammalano".
Nell'art.1, comma 1, punto g, del testo si legge: "per i lavoratori autonomi affetti da patologie oncologiche aumentare il periodo previsto per il riconoscimento dell'indennità di malattia".
1. l'obbligo per il datore di lavoro di comunicare al lavoratore, con almeno trenta giorni di anticipo sulla scadenza, che il periodo di comporto sta per scadere
2. l’esclusione dal computo del periodo di comporto dei giorni di ricovero ospedaliero o di day hospital per terapie salvavita e dei giorni di assenza dovuti agli effetti collaterali di dette terapie, debitamente certificati;
3. l'impegno ad omogeneizzare il periodo di comporto per tutti i lavoratori dipendenti ed equiparare lavoratori privati e pubblici;
4. la previsione per le terapie salvavita di un ulteriore periodo di comporto retribuito, aggiuntivo rispetto al periodo di comporto ordinario;
5. la previsione, anche per il settore privato, di un periodo di aspettativa non retribuita, con conservazione del posto di lavoro, al termine del periodo di comporto riconosciuto;
6. la previsione per i lavoratori autonomi affetti da patologie oncologiche dell'aumento del periodo previsto per il riconoscimento dell’indennità di malattia.
Durante la conferenza stampa moderata da Cesare Fassari, Direttore Quotidiano Sanità, il deputato D'Arienzo, che ha ammesso di essere passato in prima persona dall'esperienza della malattia, ha definito inconcepibili le differenze di trattamento dei pazienti oncologici a seconda del tipo di lavoro svolto (dipendente privato o pubblico). Se sono inconcepibili quelle di differenze, pensi come ci sentiamo noi autonomi caro deputato.....
Ebbene sì, nella proposta sono citati anche gli autonomi e viene presa in considerazione una delle richieste contenute nella Petizione "Diritti e tutela per i lavoratori autonomi che si ammalano".
Nell'art.1, comma 1, punto g, del testo si legge: "per i lavoratori autonomi affetti da patologie oncologiche aumentare il periodo previsto per il riconoscimento dell'indennità di malattia".
Poca cosa, pochissima, lo sappiamo... anche perchè si prende in considerazione solo gli appartenenti alla gestione separata che hanno un'indennita di malattia massima di 61 giorni in un anno (pochissimi per una patologia oncologica). Rimangono fuori i professionisti delle casse private che hanno regole ad hoc ed anche gli artigiani ed i commercianti che un'indennità di malattia manco ce l'hanno (figuriamoci aumentarla....).
Nonostante questo si tratta di segnali chiari. Rispetto al silenzio tombale ed all'indifferenza dilagante sul tema della malattia grave degli autonomi da cui proveniamo, è tutto grasso che cola!!
Grazie quindi al deputato Vincenzo D'Arienzo e ad Elisabetta Iannelli (segretaria generale della Favo e vice presidentessa di AIMAC Associazione Italiana Malati di Cancro, parenti e amici Onlus) che ha suggerito l'inserimento della precisazione che ci riguarda.
La sensazione rimane comunque quella che non si riesca a fare qualcosa di unitario per i lavoratori autonomi che si ammalano gravemente e che quel che vale per una categoria di partite iva, non vaga per le altre.
Visto che parliamo di una malattia che non guarda in faccia a nessuno, tutto ciò è davvero grave.
Il prossimo step sarà una conferenza su questo tema annunciatà per il 3 febbraio 2016 sempre alla Camera. Vedremo..... Non sarebbe male si parlasse in quella sede anche delle partite iva tumorate.
Per approfondire leggere anche l'articolo dedicato all'argomento da Adapt "Una proposta per modificare la disciplina del periodo di comporto e garantire la conservazione del posto di lavoro dei malati oncologici".
La sensazione rimane comunque quella che non si riesca a fare qualcosa di unitario per i lavoratori autonomi che si ammalano gravemente e che quel che vale per una categoria di partite iva, non vaga per le altre.
Visto che parliamo di una malattia che non guarda in faccia a nessuno, tutto ciò è davvero grave.
Il prossimo step sarà una conferenza su questo tema annunciatà per il 3 febbraio 2016 sempre alla Camera. Vedremo..... Non sarebbe male si parlasse in quella sede anche delle partite iva tumorate.
Per approfondire leggere anche l'articolo dedicato all'argomento da Adapt "Una proposta per modificare la disciplina del periodo di comporto e garantire la conservazione del posto di lavoro dei malati oncologici".
Malati oncologici ok, ma esistono anche altre patologie estremamente debilitanti come quelle autoimmuni. Di questi non può fregare di meno vero? Maledetti banditi e delinquenti!!
RispondiEliminaVerissimo, ci sono anche tutte le malattie croniche. tanto è vero che la petizione che ho lanciato riguarda le malattie gravi e prolungate. La strada è davvero lunga e ci auguriamo che alcuni passi come quelli di questa legge abbiamo poi, una volta aperto il fornte, la stessa sorte avuta dalla legge precedente che ha esteso alcuni diritti dai pazienti oncologici anche alle malattie croniche: http://tumoreseno.blogspot.it/2015/02/jobs-act-estensione-dei-diritti-anche.html
EliminaScandaloso che rimangano fuori gli artigiani. Mia moglie è estetista: che Dio la protegga! Inoltre, si può discutere anche di estendere la legge 104 anche agli autonomi? Mia moglie non ha potuto assentarsi per assistere il figlio malato di tumore. Buon per lei che almeno suo marito è dipendente e ha potuto assentarsi lui.
RispondiEliminaPurtroppo qualcuno viene sempre dimenticato.
RispondiEliminaSi ricordano solo dei cavilli per legare gli elettori al voto di scambio!