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giovedì 19 giugno 2014

L'importanza della Vitamina D ed il tumore al seno

Dopo essere stata operata di tumore al seno ho scoperto casualmente di avere bassi livelli di Vitamina D nel sangue. Il tutto è cominciato con le complicazioni postchirurgiche alla spalla che hanno reso necessaria una risonanza magnetica ed una TAC. Da lì è emersa un'osteopenia all'omero un pò strana visto che ho 46 e di menopausa ancora non se ne parla proprio. Anche la MOC ha evidenziato poi un'osteopenia alle vertebre lombari. Mi sono fatta quindi aggiungere ai valori da misurare con le analisi del sangue periodiche per i follow up oncologici, anche quelle relative all'osteoporosi, tra cui proprio la Vitamina D.

Perchè parlare di vitamina D?: la correlazione cancro al seno e carenza di vitamina D
Alti livelli di vitamina D nel sangue aiuterebbero le donne diagnosticate con tumore del seno a sopravvivere alla malattia: lo rivela una nuova ricerca dell’universita’ di California a San Diego che ha analizzato cinque vaste indagini in materia su un totale di 4.443 pazienti. Tutte le malate sono state seguite per una media di 9 anni. Secondo il rapporto pubblicato su “Anticancer Research, le pazienti con livelli di vitamina D a 30 nanogrammi hanno evidenziato possibilita’ doppie di non avere una ricorrenza del tumore – ossia di sopravvivenza – rispetto alle malate con vitamina D a 16 nanogrammi. Secondo i ricercatori, “non c’e’ alcuna ragione per attendere ad introdurre la vitamina D nei trattamenti standard per il tumore della mammella”. Gli esperti ritengono che la vitamina D agisca su di una proteina che blocca la divisone cellulare aggressiva. (Fonte)
Anche Andos diffonde che assunzioni elevate di vitamina D contrastano il tumore al seno: clicca qui
Guarda anche VIDEO1 e VIDEO2 cliccando sul rettangolino che sottotitola in italiano.

La Vitamina D è un ORMONE non una VITAMINA!
Potreste essere sorpresi dal fatto che la vitamina D sia così importante per la salute, specialmente se continuate a pensare che questa sia principalmente solo un nutriente per le ossa. Inoltre molte persone pensano che la vitamina D sia realmente una vitamina, mentre in realtà la forma attiva della vitamina D è uno dei più potenti ormoni del corpo e regola molti più geni e funzioni corporee di ogni altro ormone finora scoperto. La vitamina D viene prodotta come pro-ormone nella pelle, tramite l’azione della luce solare, e poi convertita nella potente forma ormonale. Senza questo ormone si può morire ed infatti molte persone muoiono per cause legate alla  deficienza di vitamina D.

Il sistema immunitario necessita di vitamina D
La Vitamina D possiede un rimarchevole effetto sulla salute, influenzando circa 3000 dei 25000 geni che abbiamo e giocando un ruolo critico nella risposta immunitaria, un ruolo molto superiore rispetto alla risposta immunitaria sintetica (e spesso pericolosa) generata dai vaccini. La vitamina D potrebbe giustamente venire descritta come un “nutriente miracoloso” per il sistema immunitario, in quanto abilita il corpo alla produzione di più di 200 peptidi con funzione antimicrobica, indispensabili nella lotta contro un vasto numero di infezioni. I dr. Joe Prendergast, uno dei molti esperti che stanno riconoscendo la fenomenale importanza delle vitamine per la salute, spiega perché in molti modi la vitamina D è più potente di qualsiasi vaccino. Egli cita uno studio effettuato da ricercatori tedeschi, che hanno scoperto che la vitamina D aumenta la funzione immunitaria di un fattore da 3 a 5, stimolando nel contempo la produzione di potenti peptidi antimicrobici. Inoltre, l’esposizione alla radiazione ultravioletta del sole, che stimola la produzione di vitamina D attraverso la pelle, è dimostratamente in grado di ridurre l’incidenza delle infezioni respiratorie, insieme ad un vasto numero di altre condizioni patologiche.
Da una recente pubblicazione dell’Università Statale dell’Oregon: "Un nuovo studio ha concluso che il ruolo chiave nel sistema immunitario, l’abilità della vitamina D di regolare le proteine antibatteriche, è così importante che è stata conservata attraverso almeno 60 milioni di anni di evoluzione ed è presente solo nei primati, uomo incluso ed in nessuna altra specie animale conosciuta. Il fatto che questa risposta immunitaria mediata dalla vitamina D sia passata indenne da modificazioni attraverso milioni di anni di evoluzione e selezione naturale e sia tuttora presente in specie come le scimmie ed i babbuini, suggerisce che deve essere cruciale per la sopravvivenza, dicono i ricercatori. La ricerca evidenza l’importanza di avere adeguati livelli di vitamina D per l’uomo e gli altri primati, soprattutto alla luce del fatto che più del 50% di bambini ed adulti negli Stati Uniti (ma anche in Italia ed in Europa, n.d.t.) sono carenti della vitamina del sole. L’esistenza e l’importanza di questa parte della risposta immunitaria rende chiaro che l’uomo e gli altri primati necessitano di mantenere sufficienti livelli di vitamina D, dice Adrian Gombart, professore associato di biochimica e principale ricercatore insieme al Linus Pauling Institute all’Università Statale dell’Oregon."
Ci sono infatti ricerche su oltre 200 patologie che sono state collegate alla carenza di vitamina D e che possono rispondere alla supplementazione con vitamina D o ancora meglio alla produzione nella pelle di vitamina D indotta dall’esposizione alla luce solare.

Quando avete preso il sole l’ultima volta?
Questa è una domanda importante, perché la vitamina D prodotta dall’esposizione alla luce solare rappresenta il modo migliore per ottimizzare i livelli nel corpo e di conseguenza ridurre i rischi di un gran numero di malattie. Sfortunatamente è stato riscontrato che solo il 30% della vitamina D presente negli americani è il prodotto dell’esposizione alla luce del sole, il che è dovuto all’errata avvertenza da parte delle agenzie per la salute pubblica di evitare la luce solare perché provoca il cancro (quando in effetti la produzione di vitamina D derivata dall’esposizione alla luce solare previene il cancro). Inoltre la maggior parte della popolazione lavora al chiuso e quando non lavora non passa abbastanza tempo all’aperto. L’esposizione occasionale alla luce solare di faccia e mani è insufficiente per la produzione di vitamina D nella maggior parte delle persone. Per ottimizzarne i livelli occorre esporre al sole larghe porzioni di pelle e non solo per qualche minuto. E contrariamente alla credenza popolare, il momento migliore per essere al sole per la produzione di vitamina D è vicino a mezzogiorno. La luce ultravioletta proveniente dal sole è disponibile in due lunghezze d’onda principali – UVA e UVB. È importante capire la differenza tra queste ed i fattori di rischio che ognuna comporta.  Prima ci sono le UVB, onde salutari che aiutano la pelle a produrre vitamina D, poi ci sono le UVA, che sono generalmente considerate poco salubri perché possono penetrare più profondamente la pelle e causare più danni da radicali liberi. Non solo, i raggi UVA sono praticamente costanti durante tutte le ore di luce del giorno, per l’intero anno, diversamente da quelli UVB che sono scarsi al mattino ed alla sera ed abbondanti a mezzogiorno. Per utilizzare la luce solare per massimizzare la produzione di vitamina D e minimizzare il rischio di danno alla pelle il periodo migliore e più sicuro è la parte centrale della giornata (approssimativamente tra le 10 e le 12). Durante questo periodo di intensa emanazione UVB necessiterà solo una breve esposizione per produrre la maggior parte della vitamina D.  Per quanto riguarda i tempi di esposizione, è sufficiente che il colore della pelle viri verso una leggera sfumatura di rosa. Può trattarsi di soli pochi minuti per le persone con la pelle molto chiara.  Una volta che avete raggiunto questo punto il corpo non produce più vitamina D ed ogni altra esposizione al sole sarà dannosa per la pelle. La maggior parte delle persone con la pelle chiara ed i capelli biondi massimizza la produzione di vitamina D in 10-20 minuti. Qualcuno necessita di minor tempo, altri di un tempo maggiore. Più è scura la pelle, maggiore deve essere il tempo di esposizione per ottimizzare la produzione di vitamina D. Se non è possibile esporsi alla luce solare, un lettino abbronzante (con reattori elettronici anziché magnetici, per evitare inutile esposizioni a campi elettromagnetici) può essere un’alternativa. Come ultima risorsa è possibile ricorrere ad un  integratore orale di vitamina D3.

La ricerca pubblicata da Grassroots Health tratta da D*Action study dimostra che la percentuale media che un adulto necessita giornalmente si aggira intorno alle 8000 UI, questo per aumentare il livello sopra i 40 ng/ml, livello ritenuto come il minimo indispensabile per la prevenzione delle malattie.

Conoscete i vostri livelli sierici di vitamina D?
Qualcosa come 40 esperti nel mondo attualmente concordano nell’affermare che il più importante fattore quando si parla di vitamina D sia il livello nel siero. Bisognerebbe assumere un dosaggio utile ad ottenere un livello terapeutico nel sangue come indicato dalla tabella sottostante. Per convertire i ng/ml in nmol/litro basta moltiplicarli per il fattore 2.5. Se non conoscete i vostri livelli di vitamina D o non li avete mai verificati, sarebbe meglio farlo al più presto in quanto pensare che siano a posto è piuttosto rischioso. La deficienza di vitamina D è di proporzioni epidemiche negli Stati Uniti (ma anche in Europa, come già detto, n.d.t.) ed in altre parti del mondo al giorno d’oggi, principalmente perché la gente non passa abbastanza tempo al sole per facilitare questo importante processo della produzione di vitamina D. Il primo passo per assicurarsi di stare ricevendo tutti I possibili benefici dalla vitamina D è quello di verificare I livelli nel sangue tramite un test denominato 25(OH)D o anche 25-idrossivitamina D oppure Vitamina D 25-OH (esiste anche il test denominato 1,25(OH)D ma quello citato precedentemente è migliore). Potete chiederlo al vostro medico curante.

La Vitamina D rappresenta una delle migliori difese contro le malattie
Soprattutto, la difesa migliore deriva da un robusto sistema immunitario, che le vaccinazioni possono compromettere. Supportare il sistema immunitario dovrebbe essere la prima voce della lista delle cose da fare per rimanere in salute e la vitamina D opera un ruolo cruciale in questo.

Quali cibi mangiare per assumere Vitamina D?


















Fonte utilizzata: ottobre 2012 dott. Joseph Mercola

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