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mercoledì 9 aprile 2014

Altri commenti dei firmatari della Petizione

Prosegue incessante la raccolta delle firme per la Petizione "Diritti e assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano". Ecco altri commenti dei firmatari tra gli oltre 37.000 che hanno aderito fino ad ora: "La stessa cosa è capitata a me, alla fine il conto per lo stato e non solo sarà molto più costoso che se mi avessero aiutata al momento opportuno. Ora la ditta è al collasso, i miei operai a carico dello stato, mi resta solo il mio corpo malato, che se lo vengano a prendere pure." Silvia Abortivi di Parma

"Perchè è ora di finirla di considerare i lavoratori autonomi dei privilegiati cui lo Stato non è tenuto a garantire le tutele minime." Davide de Persis

"Perchè sono stato ammalato con tempi di fermo anche superiori all'anno, più volte in 30 anni (angiomi nella colonna dorsale, tumori benigni, ma sempre tumori) e non ho avuto nessun supporto" Pasquale Rocco di Trieste

"Perchè sono un lavoratore autonomo e le mie tasse servono per pagare la malattia agli altri e non a me" Licia Buracchi

"Ho firmato questa petizione perché di fronte al male siamo tutti uguali e non è giusto che ci siano trattamenti diversi. Io sono dipendente pubblica e quando ho avuto problemi di salute sono stata tutelata anche economicamente, usufruendo dei periodi di malattia retribuiti. Poiché tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge , devono avere gli stessi diritti . Chi ha problemi di salute deve essere sostenuto non solo per le cure, ma anche sul reddito , a maggior ragione un lavoratore autonomo che oltre alla salute perde anche la possibilità di garantirsi le fonti di mantenimento." Adriana Bacci di Roccastrada (GR)

"Ho lavorato come dipendente dal 1973 terminando licenziato come dirigente nel 1975, Poi dopo un periodo di disoccupazione ho trovato lavoro nel 1986 solo come autonomo parasubordinato con partita iva . Ora avendo maturato 40 anni di contributi in totalizzazione sto terminando la finestra dei 18 mesi e da maggio 2014 dovrei essere in pensione. Solo da poco ho scoperto che la disoccupazione fatta non mi viene riconosciuta come autonomo ma ha valore solo per i dipendenti. Nei 18 anni di autonomo mi sono ammalato più volte ma ho sempre tirato avanti con l'incubo di non raggiungere il fatturato minimo imposto dal fisco. Ho solo pagato senza diritto e riceverò una pensione equivalente alla sociale nonostante versamenti cospicui all'inps. è una vergogna. Se fossi stato libero di farmi una polizza privata con gli stessi importi dati all'inps avrei avuto una maggior assistenza durante l'attività ed un riscatto finale ben rivalutato od un vitalizio maggiore di quello che riceverò dall'inps." Flavio Cecchin

"Vorrei che in Italia si arrivasse a comprendere come la libera scelta del rischio di impresa, con i suoi pro e contro, non deve essere confuso con la parità dei diritti e dei doveri." Carlo Vigiani

"Noi lavoriamo, paghiamo solo e soltanto tasse su tasse, ci sentiamo chiamare ladri da persone che non sanno ma sanno solo quello che lo stato vuol far loro credere... Non sanno che non ci si può ammalare, non ci si può curare come di dovrebbe, non ci si può godere una gravidanza ne tantomeno un'allattamento... Siamo solo i commercianti ladri, la rovina dell'Italia... A qualcosa avremmo pure diritto, siamo PERSONE e DONNE e MAMME!" Monica Tattini

"Perchè anch'io ho un cancro, sono un dipendente pubblico e sono potuto rimanere assenmte per malattia di grave più di un anno, il tempo per curarmi. Oggi sono tornato al lavoro e posso affrontare serenamente il futuro mio e della mia famiglia, anche se non so cosa mi riserva il domani. Mi fa schifo e mi vergogno di vivere in un Paese dove devo sentirmi un privilegiato , nei confronti di chi per logica dovrebbe avere i miei stessi diritti, dopo che probabilmente ha contribuito come e più di me alla sopravvivenza del Sistema Sanitario." Stefano de Carli di Sacile (PN)

"Perchè non abbiamo tutela e con tutto quello che si è versato all'inps e si continua a versare non abbiamo diritto a niente e non prenderemo pensione, se si fosse investito la stessa cifra versata all'inps in un assicurazione privata, almeno il capitaler si recupererebbe." Ernesto Toto

"Mio marito è un artigiano, in famiglia lavora solo lui...abbiamo un figlio di 18 anni che sta studiando... Stiamo andando avanti con qualche difficoltà vista la crisi del settore edilizio... e viviamo con il terrore (economico) che possa arrivare qualche problema di salute.. sapendo di non poter contare sull'indennità di malattia da parte dell'Inps (che da quasi 40 anni paghiamo regolarmente)...e che a differenza di tutti i lavoratori dipendenti...non abbiamo mai mai mai potuto usufruire... neanche con la febbre a 40.." Graziella Cattaneo

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