Prosegue incessante la raccolta delle firme per la Petizione "Diritti e assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano". Ecco altri commenti dei firmatari tra gli oltre 37.000 che hanno aderito fino ad ora: "La stessa cosa è capitata a me, alla fine il conto per lo stato e non
solo sarà molto più costoso che se mi avessero aiutata al momento
opportuno. Ora la ditta è al collasso, i miei operai a carico dello
stato, mi resta solo il mio corpo malato, che se
lo vengano a prendere pure." Silvia Abortivi di Parma
"Perchè è ora di finirla di considerare i lavoratori autonomi dei
privilegiati cui lo Stato non è tenuto a garantire le tutele minime." Davide de Persis
"Perchè sono stato ammalato con tempi di fermo anche superiori all'anno,
più volte in 30 anni (angiomi nella colonna dorsale, tumori benigni, ma
sempre tumori) e non ho avuto nessun supporto" Pasquale Rocco di Trieste
"Perchè sono un lavoratore autonomo e le mie tasse servono per pagare la malattia agli altri e non a me" Licia Buracchi
"Ho firmato questa petizione perché di fronte al male siamo tutti uguali e
non è giusto che ci siano trattamenti diversi. Io sono dipendente
pubblica e quando ho avuto problemi di salute sono stata tutelata anche
economicamente, usufruendo dei periodi di malattia retribuiti. Poiché
tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge , devono avere gli
stessi diritti . Chi ha problemi di salute deve essere sostenuto non
solo per le cure, ma anche sul reddito , a maggior ragione un lavoratore
autonomo che oltre alla salute perde anche la possibilità di garantirsi
le fonti di mantenimento." Adriana Bacci di Roccastrada (GR)
"Ho lavorato come dipendente dal 1973 terminando licenziato come
dirigente nel 1975, Poi dopo un periodo di disoccupazione ho trovato
lavoro nel 1986 solo come autonomo parasubordinato con partita iva .
Ora avendo maturato 40 anni di contributi in totalizzazione sto
terminando la finestra dei 18 mesi e da maggio 2014 dovrei essere in
pensione. Solo da poco ho scoperto che la disoccupazione fatta non mi
viene riconosciuta come autonomo ma ha valore solo per i dipendenti. Nei
18 anni di autonomo mi sono ammalato più volte ma ho sempre tirato
avanti con l'incubo di non raggiungere il fatturato minimo imposto dal
fisco. Ho solo pagato senza diritto e riceverò una pensione equivalente
alla sociale nonostante versamenti cospicui all'inps. è una vergogna. Se
fossi stato libero di farmi una polizza privata con gli stessi importi
dati all'inps avrei avuto una maggior assistenza durante l'attività ed
un riscatto finale ben rivalutato od un vitalizio maggiore di quello che
riceverò dall'inps." Flavio Cecchin
"Vorrei che in Italia si arrivasse a comprendere come la libera scelta
del rischio di impresa, con i suoi pro e contro, non deve essere confuso
con la parità dei diritti e dei doveri." Carlo Vigiani
"Noi lavoriamo, paghiamo solo e soltanto tasse su tasse, ci sentiamo
chiamare ladri da persone che non sanno ma sanno solo quello che lo
stato vuol far loro credere... Non sanno che non ci si può ammalare, non
ci si può curare come di dovrebbe, non ci si può godere una gravidanza
ne tantomeno un'allattamento... Siamo solo i commercianti ladri, la
rovina dell'Italia... A qualcosa avremmo pure diritto, siamo PERSONE e
DONNE e MAMME!" Monica Tattini
"Perchè anch'io ho un cancro, sono un dipendente pubblico e sono potuto
rimanere assenmte per malattia di grave più di un anno, il tempo per
curarmi. Oggi sono tornato al lavoro e posso affrontare serenamente il
futuro mio e della mia famiglia, anche se non so cosa mi riserva il
domani. Mi fa schifo e mi vergogno di vivere in un Paese dove devo
sentirmi un privilegiato , nei confronti di chi per logica dovrebbe
avere i miei stessi diritti, dopo che probabilmente ha contribuito come e
più di me alla sopravvivenza del Sistema Sanitario." Stefano de Carli di Sacile (PN)
"Perchè non abbiamo tutela e con tutto quello che si è versato all'inps e
si continua a versare non abbiamo diritto a niente e non prenderemo
pensione, se si fosse investito la stessa cifra versata all'inps in un
assicurazione privata, almeno il capitaler si recupererebbe." Ernesto Toto
"Mio marito è un artigiano, in famiglia lavora solo lui...abbiamo un
figlio di 18 anni che sta studiando... Stiamo andando avanti con qualche
difficoltà vista la crisi del settore edilizio... e viviamo con il
terrore (economico) che possa arrivare qualche problema di salute..
sapendo di non poter contare sull'indennità di malattia da parte
dell'Inps (che da quasi 40 anni paghiamo regolarmente)...e che a
differenza di tutti i lavoratori dipendenti...non abbiamo mai mai mai
potuto usufruire... neanche con la febbre a 40.." Graziella Cattaneo
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