Che sia chiaro, non è una battaglia, non è una lotta. Perchè il linguaggio è la prima costruzione della realtà.
Io non sto lottando contro il tumore, primo perchè il tumore non è un mio nemico, non ce l'ha con me e io non mi sento un suo bersaglio. Non mi è stato sulle palle mai, sin dall'inizio. Anzi, dopo la mastectomia ci pensavo e mi dicevo che tutto sommato, dal suo punto di vista, era stata un'azione piuttosto invasiva quella di estirpare una parte di me che, a modo suo, voleva solo vivere e crescere. Il tumore vive la sua vita e va per la sua strada, diciamo che ci siamo incrociati, forse abbiamo obiettivi diversi, ma anche no.
Magari è pure arrivato per farmi un gran favore, ma io sono corta di comprendonio e questa cosa la colgo sì. ma in modo parziale. Lui ha un suo senso ed un senso nella mia vita, ma occorre una sensibilità sopraffina per intuirlo e nella maggior parte dei casi non basta una vita per coglierlo. Andrà meglio alla prossima.
Magari è pure arrivato per farmi un gran favore, ma io sono corta di comprendonio e questa cosa la colgo sì. ma in modo parziale. Lui ha un suo senso ed un senso nella mia vita, ma occorre una sensibilità sopraffina per intuirlo e nella maggior parte dei casi non basta una vita per coglierlo. Andrà meglio alla prossima.
Secondo punto. Io non sto lottando contro un tumore anche perchè le lotte e le battaglie si scelgono, e io questa proprio non l'ho voluta.
Terzo. Forse non mi dà fastidio tanto il concetto di battaglia quanto quello di una battaglia contro. Ecco, è proprio la parola " contro" che mi causa incontinenze intestinali. Pure la tetta bionica con la sua protesi mi si contrae tutta dalla stizza (si chiama capsulite ed è fastidiosissima).
Se proprio la volete chiamare lotta, che sia almeno una battaglia per e non contro.
Se proprio sto lottando, lotto per essere felice, per trovare la mia strada, per utilizzare ciò che accade, per tirare fuori il meglio di me.
In ogni caso ormai il tumore ha bussato ed è lì dietro la porta, la cosa più sensata è aprire e accoglierlo. Sennò si creano quelle situazioni imbarazzantissime dove chi bussa sa benissimo che sei a casa, sente il tuo respiro dietro la porta. Se non rispondi, può rimanere lì fuori per tutta la vita e tu sarai costretta a chiuderti in casa senza poter uscire più. Che palle!. Magari se almeno gli dai un minimo di considerazione, dopo una chiacchierata, si toglie di torno.......
In ogni caso ormai il tumore ha bussato ed è lì dietro la porta, la cosa più sensata è aprire e accoglierlo. Sennò si creano quelle situazioni imbarazzantissime dove chi bussa sa benissimo che sei a casa, sente il tuo respiro dietro la porta. Se non rispondi, può rimanere lì fuori per tutta la vita e tu sarai costretta a chiuderti in casa senza poter uscire più. Che palle!. Magari se almeno gli dai un minimo di considerazione, dopo una chiacchierata, si toglie di torno.......
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